sabato 26 marzo 2011

Bambini dell'Irpinia


Bambini e "Bambine" a cavalcione di un pezzo d'artiglieria.




Notare i bambini che curiosi si intravedono al centro tra i due militari ed il mulo.





I due bambini dietro il gruppetto in posa sono gli stessi della foto precedente




martedì 22 marzo 2011

25° Divisione Fanteria Bologna - Quarta Parte

27.11.1941 – Nelle prime ore del mattino viene ordinato che 2 carri “L” si rechino in esplorazione verso la zona Ospedaliera al fine di riconoscere se essa è ancora occupata dal nemico ed altri 2 carri “L” si rechino verso Bardia per verificare fin dove la strada è percorribile.
Da questa data si susseguono attacchi e contrattacchi sempre più violenti.
In tre giorni di combattimento Rommel, con il Panzer-Gruppe “Afrika” e l’Ariete investe nuovamente Sidi Rezegh. Semidistrugge la 2° Divisione Neozelandese e riprende l’assedio di Tobruch; ma ormai la situazione si è fatta difficile per l’Asse.

28/29.11.1941 – Il giorno 28 la stampa alleata riporta che la “Bologna” ha cessato di esistere e che i britannici avanzano perché è ormai libera l’estremità orientale del perimetro di Tobruch che prima era difeso da questa Divisione.
Il giorno 29 il Comando Supremo Italiano segnala ancora una volta che il tentativo britannico di sfondare le linee d’assedio sono state frustate dagli uomini della “Bologna”.

30.11.1941 - Nel settore di Tobruch, di notte, il III° Gruppo del 1° Reggimento Artiglieria Celere "Principe Eugenio di Savoia" viene assegnato in rinforzo alla “Trento” per un’azione tendente all’occupazione di alcuni capisaldi in precedenza occupati dalla “Bologna” ed ora in mano nemica. Le Batterie prendono posizione nella zona di un villaggio arabo, affiancate alle Batterie del III° Gruppo del 46° Reggimento Artiglieria della “Trento”. L’azione viene poi annullata. I Neozelandesi Battaglioni 24° e 26° sono battuti dalla forze dell’Asse che si dirigono nuovamente verso Tobruch.

01.12.1941 – Un corrispondente dell’Ottava Armata Britannica annuncia che la “Bologna” è stata finalmente distrutta; i suoi uomini fatti a pezzi come carne da macello ed ancora il giorno 2 “La Indian Express” riferisce che la Divisione “Bologna” è stata spazzata via”.
Ma la “Bologna”, insieme alla “Trento” e “Pavia” continua a tenere la posizione chiave e proprio il giorno 1 rintuzza un nuovo attacco nel settore della “Trento”. Nello stesso giorno la 15° Panzerdivision spazza via da Belhamed anche il 20° Battaglione Neozelandese.

02.12.1941 – La “Bologna” invia il I° battaglione del 40° Reggimento a rafforzare la Divisione “Pavia” cui è assegnata la difesa del settore a est di el-Adem. Nel contempo la “Brescia” invia in rinforzo alla “Pavia” il III° Battaglione del 19° Reggimento, dislocato sulla Trigh Capuzzo a quota 147. Nel contempo viene però arrestato l’attacco tedesco contro Tobruch iniziato il giorno 30 novembre.

04.12.1941 – Rommel inizia a prevedere i piani per un ripiegamento delle truppe oltre la Cirenaica, ma poi conviene con il generale Bastico per una sosta a est di Tobruch, su due nuove linee difensive di fronte a Ain el-Gazala. Pertanto ordina il ripiegamento della Divisione “Afrika”(dal 28/11 denominata 90° Leggera) e della “Bologna” dal fronte orientale del perimetro di Tobruch verso la linea di El-Adem, a cavaliere della Trigh Capuzzo fra Bir Salem e Sidi Mainun, ed alla “Savona” di ritirarsi entro la linea fortificata di Bardia.

05/06.12.1941 – Le truppe dell’Asse si dispongono a difesa sulla nuova linea che ora corre tra el-Adem e Bir el-Gobi. Esattamente sono così schierate da nord, cioè dalla costa, verso sud, la “Brescia”, “Trento”, “Bologna”, “Afrika” e “Pavia”, che funge da ala destra sulla strada el-Adem/Bir el-Gobi.

07/08.12.1941 - Alla sera del 7 il fronte da nord verso sud è così costituito: “Brescia”, “Trento”, resti della “Bologna”, “Afrika”, “Pavia”, Trieste. Ma nella notte, per ordine di Rommel, inizia la ritirata e le forze dell’Asse si concentrano su Ain el-Gazala.
“Bologna”. e “90° Leggera” danno inizio a una manovra di ripiegamento verso El Adem e Ain el Gazala.

09.12.1941 – Gli inglesi cercano di aggirare le truppe dell’Asse ed i loro mezzi corazzati appaiono 20 km dietro le linee; ma l’Afrikakorps reagisce con prontezza e respinge i reparti corazzati inglesi che subiscono forti perdite.
Questo stesso giorno il Comandante della Divisione”Bologna”, Generale Carlo Gotti, riferisce di aver perso un altro Battaglione che si aggirava stanco e senz’armi tra i costoni ad est di Tobruch. Questi uomini, reduci dall’assedio vengono catturati ed i corrispondenti di guerra britannici dichiarano nuovamente distrutta la “Bologna”.

10.12.1941 – Da parte dell’Asse viene revocato l’assedio a Tobruch. Nel pomeriggio tutto il XXI Corpo d’Armata Italiano è diretto verso la nuova linea difensiva avanzata a est di Ain el-Gazala; viene disposto che “Brescia” e “Trento”, in prima schiera, debbano rilevare la “Afrika” che andrà in riserva; la “Pavia” dovrà disporsi in seconda schiera, mentre la “Bologna”, appena dopo essersi sganciata dagli attacchi, verrà inviata verso Derna.

11.12.1941 - In quest'ultima località la Divisione “Bologna”. riordina le unità e si schiera a caposaldo, quindi profilandosi la minaccia di aggiramento da sud ripiega ancora verso Agedabia ed el-Agheila. Tutto questo perchè Auchinleck ha inviato la 7° Divisione corazzata a sbarrare la strada della Sirte e la 22° Brigata corazzata ad aggirare la posizione di Agedabia con la speranza di infliggere a Rommel, cui sono rimasti solo 40 carri, una sconfitta decisiva.

15.12.1941 – Rommel ordina di abbandonare la Cirenaica. I Reparti della “Bologna”, 39° e 40° Reggimento Fanteria, sono rimasti con il 30% degli uomini, il 205° Reggimento Artiglieria è rimasto senza armi.

16.12.1941 – I resti della “Bologna” e della “Brescia”, come si nota dalla seguente piantina, sono in ulteriore ritirata verso la Cirenaica.

19.12.1941 – Il X Corpo d’Armata italiano si ritira verso Barce lasciando come retroguardia a Berta un gruppo tattico della “Brescia” (con III° Battaglione del 20° Reggimento, IV° del 1° Reggimento Articelere) ed il Raggruppamento Vaiarini (con I° Battaglione Carabinieri Paracadutisti, Battaglione Istruzione Barce e due Compagnie di cannone da 65 di un Reggimento di Fanteria della “Bologna”), che fermerà l'avanzata dei carri armati del Sud Africa, parte del Reggimento Indian Central Horse e due Battaglioni della 4° Divisione Indiana. Nella notte del 20 dicembre c’è pure una carica alla baionetta.

21.12.1941 - I resti della Divisione “Bologna” raggiungono Agedabia.

25.12.1941 – Nell’area di Agedabia ci sono il XXI Corpo di Armata, con le Divisioni “Trento” e “Pavia”, schierato con fronte a nord ed il X Corpo di Armata, con Divisioni “Brescia” e “Bologna”, schierato con fronte a est.

27.12.1941 – La 22° Brigata corazzata inglese, completamente riequipaggiata, attacca le truppe dell’Asse. Si sviluppa una violenta battaglia di carri per tre giorni, ma alla fine i tedeschi ricacciano la brigata.

28.12.1941 – In questa data la “Bologna” raggiunge infine el-Aghelia con la forza effettiva di soli 1820 uomini. Qui si attesta a difesa sulla linea el-Aghelia/Oasi di Marada.

31.12.1941 - Ormai l’Operazione Crusader è agli sgoccioli; gli inglesi non sono più in grado di andare oltre e concentrano i loro sforzi per eliminare i presidi italo-tedeschi, che Rommel si è lasciato dietro le spalle. Questi capisaldi, quasi tutti difesi dalla Divisione “Savona”, sono quelli di Sidi Omar, Frongia, Cova, D'Avanzo, Cirener, Bir Ghirba e naturalmente Bardia dove si trova anche il III° Battaglione del 40° Reggimento Fanteria “Bologna”. Tutti questi capisaldi sono stati aggirati da truppe meccanizzate e corazzate.
Il 22 novembre, sottoposta a nuovi attacchi sulla fronte e alle spalle, la “Savona” è costretta a cedere dopo duri e aspri combattimenti i capisaldi di Frongia e Cirener, ma quest'ultimo viene prontamente riconquistato in seguito ad un deciso e immediato contrattacco. I combattimenti si susseguono violenti e senza sosta contro altri capisaldi e dopo aspra e accanita lotta il caposaldo di Sidi Omar viene sommerso.
Dal 25 novembre al 31 dicembre le unità della divisione, praticamente circondate con viveri e munizioni scarse, continuano a resistere ai reiterati attacchi di mezzi corazzati.

02.01.1942 – Le truppe rimaste a Bardia, compreso il III° Battaglione del 40° Reggimento Fanteria, si arrendono ai britannici. Nella stessa giornata le forze tedesche lasciano Agedabia.

06.01.1942 – Evacuata Agedabia Rommel riesce a concentrare tutte le sue forze dietro le forti posizioni comprese tra Marsa el-Brega e Alem el-Mgaad. Esattamente le forze dell’Asse vengono così disposte: aa Divisione “Sabratha” a cavallo della via Balbia tra Marsa el-Brega e Seghira, più a sud la “Trento” e verso sud-ovest a seguire “Pavia” e CAM, Corpo d’Armata di Manovra. La “Brescia” a Maaten Giofer e la “Bologna” subito a sud, DAK, Deutsches Afrikakorps, e 90° Divisione Leggera, ex “90° Leggera” rispettivamente a est e ovest di el-Agheila.

10.01.1942 – Un Reparto tedesco di Sbarramento, che viene nominato “Sperrverband Poseidon”, prende posizione nei pressi di Marada e vi resterà fino al 10 marzo, assieme alle truppe italo-tedesche colà già presenti. Per gli italiani trattasi di una Compagnia mista rinforzata comprendente tra gli altri la Compagnia Comando del 40° Reggimento ed altri elementi minori della 25° Divisione “Bologna”.

12.01.1942 – Le truppe Sudafricane catturano Sollum e la sua guarnigione.

17.01.1942 – I resti della Divisione “Savona” rimasti completamente isolati continuano a resistere nella speranza di poter essere messi in condizione di ripiegare via mare. Rivelatasi però impossibile l'operazione e risultando sempre più difficili i rifornimenti di viveri e munizioni per mezzo degli aerei, mentre gli attacchi nemici si susseguono a ritmo sempre più intenso sui caposaldi superstiti di Halfaya e Cirener, il Comando Supremo autorizza il comandante della Divisione a trattare la resa. I britannici, occupando questi campi, catturano 5.000 soldati dell’Asse.

Il X Corpo di Armata è a sud dello Uadi Faregh. “Brescia” e “Bologna” sono a fianco ed a sud del Raggruppamento Burkhardt, tra Maaten Giofer e Hatiet es-Sorra.

Durante tutta l’operazione i britannici hanno catturato 23.000 italiani e 9.000 tedeschi ed a loro volta hanno lasciato 8.000 prigionieri nelle mani dell’Asse.

lunedì 21 marzo 2011

domenica 20 marzo 2011

25° Divisione Fanteria Bologna - Terza Parte

19.11.1941 – Alle ore 19.00 il comando del XXI Corpo d’Armata comunica che in località Sidi Rezegh si trova concentrato un numero imprecisato di mezzi meccanizzati nemici che ha distrutto, in quel campo d’aviazione, una nostra formazione aerea. Quindi da ordine di mandare sul posto un reparto, con armi anticarro, per accertare la realtà della situazione.
Si dispone subito di mandare in detta località il I° Battaglione del 39° Fanteria, rinforzato dalla 73° compagnia cannoni contro carri dei Bersaglieri e vengono messi in stato di allarme tutti i capisaldi allo scopo di rintuzzare energicamente un eventuale tentativo di sortita, da parte del nemico, dalla piazza di Tobruch.
Il I° Battaglione del 39° Fanteria inizia il suo movimento alle ore 19.40 portando al seguito il munizionamento d’arma, mentre per il trasporto di quello di reparto viene preparata una colonna di automezzi che alle ore 22.00 inizia anch’essa il movimento dal bivio “Strada dell’Asse – Via Balbia”.

20.11.1941 – Alle ore 02.00 il I° Battaglione del 39° Fanteria trovasi già a 2 km a nord-ovest del campo di fortuna d’aviazione ed alle ore 02.30, raggiunta la località prestabilita, si sistema a difesa ad un km circa dal noto campo di aviazione di Sidi Rezegh prendendo immediato collegamento con le truppe tedesche, il 155° reggimento fanteria germanico, con le quali deve operare. Intanto la 11° Batteria da 75/27 viene spostata al km 15, dal bivio orientale della strada dell’Asse per eventuale protezione delle truppe italiane e tedesche dislocate nella zona di Sidi Rezegh.
Alle prime luci dell’alba il I° Battaglione del 39° Fanteria viene impegnato in aspro combattimento. In seguito ad ordine del C.T.A., le truppe dipendenti, non impegnate nel sottosettore Bu Asaten, assumono dislocazione difensiva a cavallo della Strada dell’Asse fronte sud-est.
A nord della Balbia vengono schierate 2 sezioni da 20mm del 205° Reggimento Artiglieria e 4 pezzi da 47/32 della compagnia controcarri del battaglione divisionale.
Il II° Battaglione del 40° Reggimento Fanteria, rinforzato da 1 batteria da 77/28 e da 1 batteria da 75/27, si costituisce a caposaldo tra la Balbia ed il Campo di aviazione di Bu Amud.
Durante tutta la giornata il I° Battaglione del 39° Fanteria sostiene i violenti attacchi nemici, effettuati con numerosi mezzi corazzati, e scrive pagine di eroismo subendo perdite gravissime. Addirittura controattacca, insiema alla tedesca “Afrika”, ma la loro azione viene respinta dalla 7° Brigata Corazzata britannica.

21.11.1941 – Alle ore 06.30 del mattino numerosi mezzi corazzati nemici escono per una sortita dalla cinta fortificata di Tobruch ed attaccano con estrema violenza la linea dei capisaldi 14, 15 e 16.
Tra i Reggimenti nemici attaccanti si annoverano il 2nd Bn. The King’s Own Royal Regiment (che era arrivato in Egitto dalla Palestina all'inizio di settembre), 2nd Bn, The Black Watch Regiment, 2nd Bn, The Queen’s Royal Regiment e 4th Bn, Royal Tank Regiment (RTR con carri armati Matilda).
Il violento tiro di sbarramento dell’artiglieria e la energica reazione dei pezzi anticarro non sono sufficienti a fermare l’irruzione dei mezzi corazzati che, superato il caposaldo 16, si dirigono verso lo schieramento delle artiglierie.
Nel contempo sulla destra del nostro schieramento, nel settore della Divisione “Afrika”, altri mezzi corazzati investono ed oltrepassano la linea tenuta dai reparti tedeschi e si dirigono verso la quota 146, caposaldo 11, mentre il I° e IV° Gruppo del 205° Artiglieria, attaccati violentemente, prima resistono tenacemente e poi sono distrutti sul fronte, rispettivamente, delle postazioni inglesi “Jack” e “Tiger”.
Poi la “Bologna” respinge un ulteriore attacco, a Sidi Rezegh, con l'aiuto del 3° Battaglione (Aufklärung-Abteilung) da ricognizione tedesca della 21^ Panzer Division.

Immediatamente il Comando Divisione ordina:
- al II° Battaglione del 40° Fanteria di chiudere il fronte ovest, schierandosi a sud-est del campo di aviazione di Bu Amud.
- alla Compagnia carri “L” e Reparto Arditi di trasferirsi immediatamente nella zona di Carmuset Beludeah (detta Fico dagli italiani).
- al XXV° Battaglione Genio, dislocato nella zona di Magen Belhamed, di tenersi pronto per eventuali contrattacchi.

La violenza della lotta, che si estende su tutto il settore sud della via Balbia per il veloce attacco contemporaneo contro tutti i capisaldi, determina una ridda di notizie contraddittorie che non danno una precisa cognizione della situazione, pure restando assolutamente accertato che i carri armati nemici, scorazzanti nella zona dei nostri capisaldi, vengono energicamente affrontati dalle nostre truppe che si difendono con eroismo pari allo spirito di sacrificio dimostrato in oltre 3 mesi di dura vita nei capisaldi.

Alle ore 12.00 circa subentra una relativa tregua che permette di precisare che:
- la nostra linea dei capisaldi si è per la maggior parte ricostituita,
- che numerosi mezzi corazzati nemici sono stati inchiodati sul terreno all’interno dei vari capisaldi,
- che il I° ed il IV° Gruppo del 205° Artiglieria sono stati completamente sommersi,
- che il nemico proveniente da Tobruch si prepara con maggiori forze a sferrare un nuovo attacco.

Di fronte a tale situazione si provvede immediatamente, con 2 Compagnie del II° Battaglione del 40° Fanteria ed unità tedesche, a costituire un tratto di linea difensiva che partendo dalla Balbia e passando per l’ex caposaldo 5 raggiunge l’ex caposaldo 6.
Alle ore 14.00 circa il nemico, usando un maggior numero di mezzi meccanizzati, rinnova con estrema violenza i suoi attacchi contro la linea dei capisaldi.
Il valore dei nostri soldati, già duramente provati dai combattimenti antimeridiani, non poteva questa volta avere ragione del nemico che sommerge i capisaldi 14, 15 e 16.
Anche il III° Gruppo del 205° Artiglieria al caposaldo 14 nella parte posteriore dell’area Bu Asaten, dopo aver sparato l’ultima granata e sostenuto violenti attacchi con le armi individuali, reso inservibile il materiale, ripiega sul Fico nell’area Carmuset Beludeah.
La guarnigione inglese di Tobruch continua la sua azione di sortita, nonostante la forte resistenza incontrata.

Prima di sera la 70° Divisione inglese crea un saliente di 4000 mq e cattura, al prezzo di fortissime perdite fra cui 200 solo tra i suoi Black Watch, numerosi tedeschi (550 soldati più 20 ufficiali) ed italiani (509 soldati e 18 ufficiali.

In serata la prima linea difensiva è la seguente:
- Balbia – ex caposaldo 5 e 6 – Fico – zona ad 1 km a sud del caposaldo 10
La seconda linea difensiva è così composta:
- caposaldo campo d’aviazione di Bu Amud – caposaldo Magen Belhamed – caposaldo di quota 154 zona Belhamed.

Nella notte sul 21 i Bersaglieri della 73° Compagnia C/C aiutano il Cappellano della "Bologna" Don Aldo Moretti (Medaglia d'oro al valor Militare) a recuperare i feriti della stessa "Bologna".

Un comunicato italiano del 22 novembre dirà:
“Ripetuti tentativi nemici di uscire da Tobruch sono falliti causa la buona resistenza dimostrata dalle divisioni italiane che assediano la fortezza”.

22.11.1941 – Nella notte dal 21 al 22 e nella mattinata del 22 vengono effettuati dei movimenti ed eseguiti dei lavori:
- il II° Battaglione del 39° Fanteria, già spostatosi in zona di quota 126 ad est della strada dell’Asse si trasferisce nella località Carmuset Beludeah dove si sistema a difesa costituendo 3 capisaldi su una linea che comprendendo il Fico viene orientata da nord-est a sud-ovest;
- il Comando del 39° Fanteria con la sua Compagnia mortai e gli elementi residui del I° Battaglione vengono dislocati ad 1 km a sud-ovest del Fico costituendo un caposaldo nella zona delimitata dalle quote 136 – 132 e 133.
- i resti del I° Battaglione del 40° Fanteria costituiscono un caposaldo a 1.500 metri circa a sud di Bir el Garsa;
- le 2 Compagnie Guastatori si portano nel caposaldo di Magen Belhamed dove si trasferisce pure il Comando della Fanteria della Divisione;
- un Gruppo di Artiglieria di formazione, costituito da 2 Batterie da 105/28 (assegnate dal Comando del Corpo d’Armata e giunte il mattino del 22) e dall’11° Batteria da 75/27, prende posizione a sud-ovest di Magen Belhamed;
- la 24° Sezione Sanità si trasferisce al centro Ospedaliero al km 13 della Strada dell’Asse e il 93° Ospedale da Campo si trasferisce nei pressi del km. 23 della Strada dell’Asse.

Da varie osservazioni e dalla relazione di una pattuglia mandata in ricognizione emerge:
- che i capisaldi 14 e 15 sono occupati da elementi nemici;
- che negli intervalli dei capisaldi 13, presidiato da reparti della Divisione “Pavia”, e 14 sono in movimento nuclei di fanteria nemica;
- che movimenti di carri armati ed automezzi nemici si notano a nord-est di Bir el Garsa;
- che una Batteria da 88 ha preso posizione presso il caposaldo 14.

Alle ore 9.00 il nemico concentra il fuoco delle sue artiglierie nella zona del Fico ed alle ore 12.00 sferra il primo attacco che viene nettamente respinto, così come vengono decisamente stroncati i successivi attacchi delle ore 14.00, 15.50 e 17.45 effettuati con un numero sempre maggiore di carri armati, i quali si concentrano ogni volta in zona a circa 1.500 metri a nord-ovest del Fico, zona che, in seguito a richiesta del Comando, viene efficacemente battuta dalle artiglierie di Corpo d’Armata.
Il movimentato giorno 22 mette chiaramente in luce l’elevato spirito combattivo delle truppe che superando in modo mirabile la estenuante fatica fisica, cui sono per necessità sottoposte, sanno mantenere con valorosa tenacia il nuovo schieramento infliggendo al nemico gravi perdite e stroncando in pieno i suoi reiterati attacchi immobilizzando oltre 50 mezzi corazzati britannici.

La notte dal 22 al 23 non segna alcuna attività operativa degna di rilievo ma è invece una notte densa di lavoro a di ricognizioni. Vengono migliorati i campi minati esistenti, ne vengono costruiti dei nuovi e viene provveduto al trasporto di parte delle munizioni esistenti al p.a.m. divisionale (che in vista della nota operazione offensiva era stato dislocato in zona Fico) in altra località situata nei pressi del km. 10 della Strada dell’Asse.

Fino a questo momento la Divisione “Bologna” è ancora l’unità dell’Asse più impegnata; è molto provata, ed ha perso 45 ufficiali ed un migliaio tra Sottufficiali e Truppa.
I Reparti ancora efficienti si contano sulla punta delle dita: il II° Battaglione del 39° Fanteria, il II° Battaglione del 40° Fanteria, il I° Battaglione del 86° Fanteria, della divisione Sabratha ad essa aggregato, ed un paio di Batterie.

23.11.1941 – La Divisione si trova sempre di fronte a Tobruch, sulla sinistra della “Trento” e sulla destra della tedesca zbV “Afrika”.
La 70° Divisione britannica da Tobruch lancia un altro attacco feroce contro le postazioni tenute dalla “Bologna” nel tentativo di raggiungere la zona di Sidi Rezegh, ma elementi della Divisione “Pavia” smussano l’attacco.
Per la “Bologna” la giornata è relativamente calma dal punto di vista operativo perché segna un solo sterile attacco nemico alle ore 7.50 contro i capisaldi del Fico, ma registra una nuova minaccia da est segnalata dal comandante della Divisione “Afrika” il quale da notizia di infiltrazioni di mezzi corazzati nemici provenienti da Gambut. Per fronteggiare tale minaccia il Plotone da 47/32 dislocato nel caposaldo di Bu Amud viene immediatamente trasferito a 1.200 metri del bivio Strada Asse-Via Balbia verso Bardia e prende posizione con fronte ad est. Nel contempo anche la Batteria da 77/28 e la 7° Compagnia del II° Battaglione del 40° Fanteria, dello stesso caposaldo, invertono il loro schieramento.

24.11.1941 – Nella giornata del 24 e fino alla sera del giorno 25 il nemico non mostra l’aggressività dei giorni precedenti e limita la sua attività ad intenso fuoco di artiglieria sui capisaldi del Fico e sul caposaldo di Magen Belhamed. La Divisione trae profitto da questa tregua per continuare il trasporto, nella nuova località, delle munizioni ancora esistenti nei pressi del Fico, per il trasferimento nei pressi del km. 18 della Strada dell’Asse del reparto munizioni e viveri del 205° Reggimento Artiglieria, per il completamento dei campi minati intorno ai capisaldi del I°/39° Fanteria e del I°/40° Fanteria e per il miglioramento in genere di tutta la sistemazione difensiva.
Difatti viene costituito un nuovo caposaldo con 1 Compagnia Guastatori, nella zona al km. 10 della Strada dell’Asse fronte ad est, in collegamento sulla sinistra con una Compagnia Pionieri germanici.
L’attività delle pattuglie viene moltiplicata e sono effettuate delle puntate di carri “L” per la sorveglianza ed il controllo dell’intervallo esistente fra lo schieramento della “Bologna” e quello della “Trento”.
Dai servizi di pattuglia si desume la linea raggiunta dal nemico la quale partendo dall’ex caposaldo 4, occupato da fanteria nemica, passa per l’ex caposaldo 10 di Bir el Garsa e raggiunge l’ex caposaldo 2.
L’apparente calma non crea però illusioni nel Comando Divisione che giustamente l’attribuisce ad una intensa fase preparativa da parte del nemico il quale, evidentemente, preordina un ulteriore e più violento attacco contro i capisaldi del Fico che costituiscono la zona più sensibile del nostro schieramento.
Tali considerazioni impongono la massima vigilanza e quindi vengono impartiti ordini categorici in merito.

25.11.1941 – Fino a questo giorno il III° Gruppo del 1° Reggimento Artiglieria Celere "Principe Eugenio di Savoia", in collaborazione con reparti del 20° Reggimento della “Brescia” e una Compagnia di Fucilieri tedeschi cerca di tenere impegnato il nemico per impedirgli di distogliere dal loro fronte forze da inviare contro la “Bologna” che si trova troppo seriamente impegnata.
Alle ore 21.00 il nemico concentra per un ora il fuoco delle sue artiglierie sui capisaldi del Fico ed alle ore 22.00, con numerosi mezzi corazzati appoggiati da reparti di fanteria, sferra l’attacco.
La imponenza delle forze nemiche attaccanti, l’importanza delle posizioni attaccate, l’ora stessa dell’attacco, tutto lascia prevedere una lotta dura il cui esito dipende soprattutto dalla possibilità di poter contrapporre dei mezzi corazzati.
La richiesta di tali mezzi viene pertanto immediatamente fatta e diviene assillante quando dopo due ore di lotta e dopo alterne vicende il nemico penetra nel caposaldo sud-ovest del Fico tenuto dalla 5° Compagnia del 39° Fanteria che sopraffatta deve ripiegare.
L’assillante richiesta viene ripetuta per ben tre volte al Comando della Divisione “Afrika” che, mentre in un primo momento ha perfino assicurato la partenza dei mezzi meccanizzati, alle ore 1.05 della notte sul 26 comunica che il Comando Tedesco non può aderire alla richiesta essendo i carri corazzati occupati in altra zona.
L’attacco può comunque ritenersi respinto perché gli altri 2 capisaldi del Fico sono ancora saldamente tenuti e perché il nemico, che ha avuto 2 carri armati distrutti, non rinnova i suoi attacchi.
La situazione rimane però alquanto problematica data la presenza del nemico nella zona del Fico e la necessità di un contrattacco per ristabilire la situazione si presenta assoluta.
Il contrattacco viene effettuato dalla 5° Compagnia del II° Battaglione del 40° Fanteria e dal reparto Arditi divisionale appositamente inviati, ma non essendo appoggiato da mezzi meccanizzati non può avere l’esito sperato.
La situazione impone una chiarificazione che viene immediatamente fatta dal Capo di Stato Maggiore il quale si reca, a tal scopo durante la notte, presso il Comando di Corpo d’Armata.
Al rientro del Capo di S.M. il Comando della Divisione si trasferisce nella zona ospedaliera. Trasferimento che non era stato fatto in precedenza perché inopportuno in rapporto allo schieramento e per non sottoporre il Comando stesso ad una crisi nei collegamenti.
Nella notte giungono la 9° Batteria da 77/28 del 340° Raggruppamento Artiglieria e la 8° Batteria da 75/27 del 46° Reggimento Artiglieria, della Divisione “Trento”, che sono subito schierati nella zona a sud-est del caposaldo di Magen Belhamed.

26.11.1941 – Come è stato previsto alle ore 6.55 la zona del Fico viene attaccata da tutte le parti con numerosi carri armati. Alle ore 8.00 circa, nonostante la tenace resistenza, gli altri 2 capisaldi vengono sopraffatti e completamente sommersi. Da questo momento i mezzi corazzati nemici dilagano da tutte le parti ed in tutte le direzioni.

Data la situazione vengono prese immediatamente le seguenti disposizioni:
- sgombero immediato dell’Ospedale da Campo 96;
- spostamento del 66° Nucleo Chirurgico presso l’Ospedale da Campo 93 dislocato al km. 23 della Strada dell’Asse;
- predisposizione per lo spostamento nella medesima zona della Sezione di Sanità e dell’Ospedale da Campo 96;
Tutti gli automezzi impiegati per tale scopo sono al ritorno spezzonati da aerei nemici che ne incendiano due; gli altri trovano la Strada dell’Asse sbarrata da mezzi corazzati nemici e non possono quindi rientrare, aggravando la situazione della Divisione e non consentendo gli ulteriori spostamenti predisposti.
Intanto l’azione nemica diventa sempre più minacciosa. Aspri combattimenti si accendono sul caposaldo di Bir el Garsa che viene più volte perduto e riconquistato. La Divisione “Bologna” ancora una volta resiste a un attacco da Tobruch determinato a penetrare nella zona di Sidi Rezegh. Il tempo che resiste a Bir el Garsa è sufficiente a consentire alla Divisione “Pavia” di montare un contro-attacco e sconfiggere l'assalto britannico.
Alle ore 12.30 circa 35 carri armati da Bir el Garsa si dirigono verso sud-est.

Alle ore 13.40 altri carri armati dal piano si indirizzano verso El Duda dove è schierata la nostra artiglieria che viene pertanto subito investita.
Entro le ore 15.00 la forza britannica riduce al silenzio le nostre Compagnie e le nostre Batterie di El Duda senza troppi problemi e, come narrano gli inglesi stessi, non si può biasimarle visto lo speciale trattamento che hanno subito da parte di 50 carri armati e dalla truppe del 32 ATB, 2/13 AIF, 1 Essex, RNF.
Il Comando tattico del 205° Reggimento Artiglieria ed il Comando del gruppo di formazione sono circondati e fatti segno all’intenso fuoco dei carri armati nemici, nonostante tutta la zona venga sottoposta ad un intenso concentramento delle nostre artiglierie. I comandanti del reggimento e del gruppo assieme ad altri ufficiali e militari riescono a sera, favoriti dall’oscurità, a raggiungere la Strada dell’Asse e poi la sede del loro comando.
A questo punto si ritiene opportuno mettere in evidenza che il comandante del III° Gruppo del 205° Artiglieria, i cui elementi hanno ripiegato sul Fico, assieme a 10 ufficiali e ad una ventina di artiglieri, nelle notti sul 23 e sul 24, tentano il recupero dei pezzi che, come si è detto, resi inservibili erano stati lasciati sul posto.
I tentativi restano sterili ed allora, a seguito ad ordine del comandante del Reggimento, raggiungono al km. 18 della Strada dell’Asse il Reparto Munizioni e Viveri dove nella notte del 24 vengono pure trasferiti tutti gli elementi del gruppo rimasti in un primo tempo al Fico e poi avviati nel caposaldo di Magen Belhamed.
In appresso e dopo l’interruzione della Strada dell’Asse il Reparto Munizioni e Viveri del 205° Artiglieria, con tutti gli uomini ad esso appoggiati, si trasferisce alla base di Ain el Gazala.

Per l’estrema delicatezza del momento e per la mancanza di collegamenti il Capo Ufficio Operazioni viene mandato presso il Comando di Corpo d’Armata allo scopo di portare a conoscenza del superiore comando la situazione della Divisione. Ma non può raggiungerlo ne fa rientro, risultando disperso.

Alle ore 15.00 circa l’improvvisa presenza di 37 carri armati nemici sulla Strada dell’Asse all’altezza del km. 13,500 ed a meno di 1 km. dal Comando Divisione porta un elemento nuovo alla situazione ed impone un nuovo schieramento. Per la gravità del momento si dispone per la distruzione dei documenti segreti e riservati la qual cosa viene fatta alle ore 16.30.

Un composito Gruppo di Artiglieria, che aveva preso posizione vicino a Magen Bent el-Aareg, a sud-ovest di Magen Belhamed ed a nord di El Duda, consistente in due Batterie da 105/28, inviate dal comando del XXI Corpo, e dall’11° Batteria da 75/27 del 205° Reggimento, viene catturato dagli inglesi.

Alle ore 17.30 il Comandante del Corpo di Armata così radiotelegrafa:
“”Fronteggiare carri su Strada Asse da oriente mentre noi fronteggiamo da ovest in attesa arrivi manganello””.
Subito dopo in seguito ad accordi col Comando della Divisione “Afrika” si danno disposizioni per un ordinato spostamento di tutti i reparti su una linea che partendo dalle posizioni di Uadi Belgasem passa fra i capisaldi 5 e 6, taglia la Strada dell’Asse circa all’altezza del km. 5, fiancheggia ad est la Strada dell’Asse raggiungendo la Balbia nella zona del Bivio.

A sera anche il 44° RTR ed il 19° Battaglione inglese si mostrano nella zona di El-Duda ed a seguito della nuova situazione il Comando Divisione rientra nella propria sede normale.

La turbinosa giornata del 26 si chiude con la Divisione schierata a sud di Bu Hamud, fronte sud-ovest, dove elementi del 39° e del 40° Reggimento formano due nuovi punti di forza collegati con i reparti tedeschi sul parallelo di punto trigonometrico 137. Con loro sono elementi del XXXI° Battaglione Guastatori ed hanno a disposizione soltanto 2 Batterie; una da 77/28 ed una da 75/27; l’Ospedale da campo 96 e la Sezione Sanità ancora nei pressi del km 13 sulla Strada dell’Asse in quel punto ormai dominato dal nemico.
Nella notte un ulteriore violento attacco nemico riesce ad aver ragione della difesa del caposaldo di Belhamed e ad aprirsi un corridoio fra le unità della Divisione.
Gli italiani abbandonano la forte posizione di El-Duda che costituisce l’ultimo schermo tra la piazzaforte assediata ed neozelandesi che arrivano al soccorso.


Con questa riuscita manovra le truppe britanniche conseguono un duplice risultato:
- il ricongiungimento con le forze assediate a Tobruch
- l'accerchiamento delle unità schierate a nord verso la costa.
I britannici sono sull’altopiano pianeggiante, su cui sorge la bianca moschea di Sidi Rezegh, e sotto di loro si stende la bassa pendenza di Belhamed.
Nella stessa notte tra 26 e 27 la 6th New Zealand Brigade esce dalle sue postazioni ed attacca le forze tedesche del 155 Rgt Fanteria del Kampfgruppe (KG) Böttcher ed il 9° Reggimento Bersaglieri, dando così linizio alla famosa battaglia dei fanti piumati.

Si ringraziano della collaborazione Dario Spaccapeli figlio di Bruno che fu della 73°Compagnia Bersaglieri contro carri aggregata alla Divisione Bologna, ed Andreas Biermann per le informazioni fornite tramite il suo sito “The Tobruk Breakout”.
Altre notizie sono state raccolte dalla “Relazione Ciclo Operativo svolto dalla Divisione Bologna dal 19 al 27 novembre 1941”

Giuseppe Peluso

martedì 8 marzo 2011

venerdì 4 marzo 2011

Italo Balbo








La 25° Divisione di Fanteria "Bologna" si trova in Libia fin dai primi del settembre 1939.
Nell'inverno 1939/1940 viene passata in rassegna dal Maresciallo d'Italia e Quadrumviro del Fascismoro "Emilio De Bono".
Egli è accompagnato da altro Quadrumviro Governatore della Libia nonchè Maresciallo dell'Aria "Italo Balbo".




mercoledì 2 marzo 2011

25° Divisione Fanteria Bologna - Seconda Parte

17.11.1941 – Alla vigilia dell’Operazione Crusader lo schieramento completo attorno Tobruch, da ovest verso est, è così composto:
- 19° e 20° Reggimento della Divisione “Brescia” con il 1° Rgt. Art. Celere,
- 61°e 62° Reggimento della Divisione “Trento”,
- 28° Reggimento della Divisione “Pavia”,
- 40° Reggimento della Divisione “Bologna”,
- Divisione Tedesca “Afrika” con il I° Gruppo del 2° Articelere (meno la 3° Batteria),
- 86° Reggimento Divisione “Sabratha”,
- 39° Reggimento Divisione “Bologna”.
Nel mese di novembre la Divisione “Bologna” ha il seguente organico:
Quartier Generale Divisionale
• Compagnia Comando Divisionale
39° Reggimento di Fanteria
• Compagnia Comando Reggimentale
• I Battaglione *
• II Battaglione *
• III Battaglione (dato al Comando del XXI Corpo)
• Batteria di copertura (quattro cannoni 65/17)
• 73° Compagnia anticarro (otto cannoni 47/32) dal 3° Reggimento Bersaglieri
40° Reggimento di Fanteria
• Compagnia Comando Reggimentale
• I Battaglione *
• II Battaglione *
• III Battaglione *
• Batteria di copertura (quattro cannoni 65/17)
• 44° Compagnia anticarro (otto cannoni 47/32)
* ogni Battaglione, con tre Compagnie (12 mg e 6 mortai leggeri), più una Compagnia (4) Armi da fuoco di copertura (9x8mm MG e 9 mortai 81mm)
205° Reggimentozx Artiglieria
• Compagnia Comando Reggimentale
• I Gruppo - 1°, 2° e 3° Batteria (con quattro obici 100/17)
• II Gruppo – 4°, 5° e 6° Batteria (con quattro cannoni 75/27) *
• III Gruppo – 7°, 8° e 9° Batteria (con quattro cannoni 75/27) *
• IV Gruppo – 10°, 11° e 12° Batteria (con quattro cannoni 75/27) *
• Gruppo Anti-Aereo (4° e 437° Batterie A / A, ciascuna con 8 x 20/65)
• Distaccamento munizioni - * Alcune Batterie di cannoni hanno il 77/28
IV Battaglione carri leggeri (L3)
XXV Battaglione anticarro e armi da fuoco di copertura (costituito nel mese di ottobre 1941 per trasformazione del XXV Battaglione MG)
• 20° Compagnia anticarro (8 cannoni 47/32)
• Compagnia Mitragliatrici (12 da 8 millimetri MG)
• Compagnia Mortai (6 da 81 millimetri mortai)
XXV Battaglione Genio
• 60° Compagnia Mista Genio
• 25° Compagnia Segnali
• Sezione fotoelettrico
XXXI Battaglione Guastatori
2° Compagnia (Lupo)
7° Compagnia (Tigre)
Servizi Divisionali
• 24° Compagnia Medica
• 93° e 96°Ospedale da Campo
• 66° Unità di Chirurgia
• 308° Unità Ambulanze Campali
• 135° Compagnia Trasporti Motorizzati
• 34° Sezione Panettieri
• 7° Sezione Reali Carabinieri
• 58° Ufficio Postale

In questo stesso giorno, sempre alla vigilia dell’attacco, le truppe dipendenti dalla Divisione “Bologna” occupano vari capisaldi creati a cavallo sia della Via Balbia sia della nuova Strada detta dell’Asse. Quest’ultima è una specie di circonvallazione, appena costruita dalle truppe italiane e tedesche, per ricollegare la Via Balbia interrotta, tra l’ovest e l’est di Tobruch, causa l’occupazione nemica della importante piazzaforte.
Il grosso dei capisaldi della “Bologna” occupano sia il bivio costiero tra la parte est della via Balbia e la nuova Strada dell’Asse, sia il bivio mediano tra questa e la Trigh Capuzzo che collega Tobruk con la Ridotta Capuzzo.
Naturalmente i capisaldi della “Bologna”, oltre ai bivi, occupano buona parte di queste arterie e tra l’altro sono vicini al bivio che congiunge la Strada dell’Asse con la Trigh El-Abd che si inoltra nel deserto in direzione dell’Egitto, evitando tutti i tortuosi costoni e passi costieri.
Come si vede la “Bologna” occupa una zona vitale nel contesto di tutta la regione interessata ai combattimenti e questa importanza è dimostrata anche dal fatto che quando sarà costretta a lasciare i suddetti capisaldi i britannici congiungeranno le forze provenienti dall’Egitto con quelle assediate a Tobruch.
Da quel momento saranno i vincitori di tutta l’operazione Crusader e Rommel sarà costretto a ritirarsi dalla Cirenaica.

Ora nel dettaglio vediamo come i reparti della “Bologna” sono attestati sul terreno roccioso e desertico della Marmarica:

- a Bir Bu Asaten, a presidio dei capisaldi n. 14, 15 e 16, il I° Battaglione di Fanteria del 40° Reggimento con una Batteria anticarro (otto cannoni 47/32) e una Batteria da accompagnamento (quattro cannoni da 65/17).
- a Bir Bu Asaten, nella zona posteriore, i Gruppi III° e IV° del 205° Reggimento Artiglieria.
- di fronte Si Scegheilif, alle spalle del caposaldo n. 11, il I° Gruppo del 205° Reggimento Artiglieria.
- a Carmuset Beludeah, chiamata dagli italiani Fico, il Comando del 40° Reggimento, la 24° Compagnia Medica ed il deposito di munizioni.
- a Magen Belhamed il XXV Battaglione Genio.
- nell’area di Bu Amud due Sezioni da 20/65 del Gruppo anti-aerei, un Plotone da 47/32 ed un Plotone da 25 del Battaglione AAA (Armi Accompagnamento e Anticarro).
- al Km. 10 della Strada dell’Asse il II° Battaglione del 39° Reggimento di Fanteria.
- a Belhamed la Compagnia Comando del 39° Reggimento Fanteria, le Compagnie 2° Lupo e 7° Tigre del XXXI° Battaglione Guastatori, la 66° Unità Chirurgica, 93° e 96° Ospedale da Campo.
- a Sidi Rezegh il I° Battaglione di Fanteria del 39° Reggimento e 73° Compagnia anticarro del 3° Reggimento Bersaglieri.
- a Bardia è distaccato il III° Battaglione del 40° Reggimento Fanteria, con 600 uomini e 4 pezzi da 65, in rinforzo alla locale guarnigione composta principalmente dalla Divisione “Savona”.

In effetti qualche battaglione è in linea a difesa dei capisaldi, le artiglierie ed i servizi sono di già schierati per il previsto attacco a Tobruch e tutto il resto è su posizioni arretrate ove attendono all’addestramento per l’attacco alla piazzaforte occupata dal nemico.

18.11.1941 – Inizia l’operazione Crusader, che in breve porterà i britannici alla riconquista dell’intera Cirenaica, prendendo in contropiede gli italo-tedeschi che si accingono ad occupare posizioni diverse in previsione dell’assalto definitivo alla piazzaforte di Tobruch, fissato per il 23 novembre.

Per certi versi questa battaglia è più disastrosa di quella di El-Alamein.
La forza dell’Asse che comprende 100.000 uomini ne perde 60.000, tra cui 21.000 tedeschi, tra uccisi, feriti o catturati nel corso dell’operazione; invece ad El-Alamein l’Asse con una forza di 96.000 uomini ne perderà 50.000, tra cui 34.000 tedeschi, sempre tra uccisi, feriti e catturati.
La forza britannica che comprende 118.000 uomini ne perde 18.000 tra ufficiali e soldati nel corso dell’operazione; invece ad El-Alamein ne perderà 13.500.
I britannici iniziano l’operazione Crusader con oltre 700 carri contro i 412 dell’Asse.
Ad El-Alamein i britannici avranno 1.114 carri contro i 500/600 dell’Asse di cui più della metà italiani.

Gli inglesi si muovono alle prime ore del mattino e giungono a ridosso dei capisaldi dell’Asse completamente inaspettati.
Gli italiani hanno avuto sentore di una imminente offensiva britannica ed hanno cercato di convincere i tedeschi a prendere le opportune precauzioni.
Ma gli Alti Comandi tedeschi si dimostrano scettici e definiscono questi timori come ”…eccessivo nervosismo latino…”, quindi Rommel parte per Roma.

Il XIII Corpo britannico (con 2° Divisione neozelandese, 4° Divisione Indiana e 1° Brigata corazzata) supera all’interno i valichi di frontiera e si dirige lungo la costa sulla settentrionale Via Balbia; investendo prima Sidi Omar, poi Forte Capuzzo, e dirigendosi poi verso Bardia, tutti campi trincerati difesi in massima parte dalla Divisione “Savona”.
Il XXX Corpo britannico (con 7° Divisione corazzata, 1° Divisione Sud Africana e 22° Brigata Guardie) supera anch’essa dall’interno i valichi di frontiera e poi si divide in due colonne; la prima avanza lungo la mediana Pista Capuzzo con le Brigate corazzate 4°, 7° ed altre unità di supporto; la seconda colonna avanza lungo la più meridionale delle piste, la “Trigh El-Abd”, con la 22° Brigata corazzata seguita dalla 1° Divisione Sud Africana.
Questa pista è sbarrata dalla Divisione corazzata “Ariete” in località Bir el-Gobi e qui avvengono violenti combattimenti che, pur con forti perdite di carri per entrambi i contendenti, consentono agli italiani di bloccare la loro avanzata.

Allora gli inglesi, con la 7° e la 22° Brigata corazzata, concentrano i loro sforzi sulla pista più poco più a nord, la “Trigh Capuzzo” dove però sono schierate le tedesche 15° e 21° Panzedivision.
Ben presto la lotta infuria tra Gabr Saleh e l’altura rocciosa di Sidi Rezegh, che domina la pista Capuzzo e l’accesso a Tobruch.

Gli obiettivi dei britannici sono due:
- Primo rompere l’assedio e quindi congiungersi con i difensori di Tobruch; battendo le Divisioni “Brescia”, “Trento”, “Pavia”, “Bologna”, “Afrika”.
- Secondo tagliare le linee di comunicazioni e di rifornimento al grosso delle truppe dell’Asse che restando separate sarebbero state costrette ad arrendersi. Trattasi delle italiane Divisioni “Ariete”, “Trieste” e “Savona” e delle tedesche 15° e 21° Panzerdivision; tutte schierate tra il perimetro di Tobruch e la frontiera egiziana.


Intanto Rommel, ritorna precipitosamente in Africa, e tra il 21 ed il 22 novembre reagisce con una contromanovra in profondità attaccando vittoriosamente le brigate corazzate britanniche che soccombono a Sidi Rezegh; poi effettua un attacco di notte che sorprende e distrugge la 4° Brigata corazzata, infine getta i suoi carri allo sfruttamento del successo suddividendoli in tre colonne con l’intento di marciare verso la frontiera egiziana e, a sua volta, tagliare le linee di comunicazioni degli inglesi per lasciare isolate le truppe che sono avanzate in Cirenaica.

Ma il comandante inglese Auchinleck non si lascia impressionare e conferma che il fulcro della battaglia deve concentrarsi ancora attorno Sidi Rezegh dove sono giunte anche le truppe neozelandesi, ed i carri della 1° Brigata corazzata, con l’intento di rompere l’anello difensivo attorno Tobruch.
Poi il 21 novembre escono da Tobruk molte unità della 70° Divisione che sono là asserragliate. Anche queste forze battono sugli stessi capisaldi tenuti principalmente dalla “Bologna” e dalla “Pavia” che quindi combattono su due fronti.

Tra il 24 ed il 29 novembre la situazione complessiva può così riassumersi:
- le Divisioni di fanteria “Brescia”, “Pavia”, “Trento”, “Bologna” e “Afrika” bloccano gli assediati di Tobruch evitando il loro dilagare fuori dal perimetro difensivo.
- le Divisioni “Pavia”, “Bologna”, “Afrika” ed “Ariete” sbarrano agli inglesi la strada a sud-est di Tobruch.
- le forze britanniche tentano di liberare Tobruch per poi far cadere tutti i presidi compresi tra questa piazzaforte e l’Egitto, come Bardia – Halfaya – Sollum, difesi da contingenti, in massima parte, della Divisione “Savona”.
- Le divisioni corazzate tedesche effettuano una incursione fino in Egitto, lungo la pista El-Abd.

Rommel si porta in avanti sul suo autocarro corazzato, ha la radio guasta e resta 4 giorni senza comunicare col proprio Quartiere Generale. Si perde sulla pista sabbiosa, incrocia colonne, carri, automezzi ed ospedali inglesi senza che nessuno lo riconosca, e poi in quel turbine di movimenti, di scontri, di notizie contraddittorie in territorio egiziano si scontra con la 4° Divisione indiana che offre una resistenza superiore al previsto.
E’ irritato perché i suoi generali non sembrano capire il suo modo di concepire questa guerra fatta di veloci puntate offensive; comunque è costretto a ritornare precipitosamente indietro come di già sta facendo, a sua insaputa, la 21° Panzerdivision lungo la litoranea.
L’Ariete e la 15° Panzer ritornano indietro lungo la Trigh Capuzzo con l’intento di separare la 2° Divisione neozelandese dalle truppe assediate a Tobruch.
E’ di nuovo battaglia uomo contro uomo, carro contro carro, simile ai caroselli medioevali di Cavaliere contro Cavaliere, senza fronte e senza retrovie e, come scrive Desmond Young, tutto accade ad una tale velocità , in un così rapido alternarsi della fortuna, tra così dense nubi di fumo, tra esplosioni polvere e notizie contraddittorie che nessuno poteva sapere che cosa succedesse ad un miglio di distanza.
Ma condotta di Rommel appare avventata in quanto ha sottovalutato l’entità delle forze inglesi ancora efficienti lasciate a Sidi Rezegh e nei dintorni di Tobruch.
Ed è proprio con queste forze, oltre quelle che escono dal perimetro di Tobruch, che si scontrano i reparti della 25° Divisione “Bologna”; così come viene riportato nella seguente dettagliata relazione del suo ciclo operativo dal 19 novembre 1941 al 6 gennaio 1942.

Si ringraziano della collaborazione Dario Spaccapeli figlio di Bruno che fu della 73°Compagnia Bersaglieri contro carri aggregata alla Divisione Bologna, ed Andres Biermann per le informazioni fornite tramite il suo sito “The Tobruk Breakout”.

Giuseppe Peluso

Bimbi Arabi - II