mercoledì 7 novembre 2012

Tobruch - Diario da una buca - 9° Giorno



Giovedì 9/10 – 1941 – XIX




Scendevano le tenebre. Il fronte era calmo.

La luna, man mano che i raggi stanchi del sole andavano scomparendo tra le nuvole rossastre, splendeva più candida.

Unico elemento contrario, alla quiete di questa sera, è il vento che, ad ondate gelide, viene da Tobruch ingrata colpendoci il collo.

Il fante veglia.

Ad un tratto appare il nemico, amico di satana e delle tenebre perché tenebroso è il suo animo.

Ruggisce nella gabbia, per imitare il leone, con le sue artiglierie.

Bagliori e boati riempiono l’atmosfera.

Il fante tende le orecchie, stringe le mascelle, si aggrappa alla mitraglia, e questa, intuito i suoi pensieri, interpretato i desideri del padrone, sgrana lungo e terribile il suo rosario di morte.

Il cannone, più grande e più lento di essa, percepito la sua voce, accompagna il suo canto con accordi e battute intonate.

Le ombre, pavidi nemici, alleggeritesi delle armi, ballano il “passo doppio” nella sala sconfinata del deserto.

Non si danno a giri vorticosi, non creano alibi, ma tagliano la corda, scomparendo nelle recondite grotte del retro sala.



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