lunedì 26 settembre 2011

Diario Fotografico - 2° Parte

Questa seconda parte del Diario Fotografico va dall'arrivo in Libia il 10 settembre 1939 alla fine di dicembre dello stesso 1939.
Naturalmente buona parte delle foto rappresentano Tripoli con i suoi monumenti, le sue strade ed i suoi edifici.
Poi ci sono le prime foto "desertiche" riprese nella località di Tarhuna, prima sede della 25° Divisione Bologna.








































domenica 4 settembre 2011

Diario Fotografico - 1° Parte

Su questo blog, dedicato alla memoria di mio Padre, inizio la pubblicazione del completo suo Diario Fotografico relativo al suo servizio militare.
Le prime 18 pagine del Diario vanno 20 marzo 1939, data dell'arruolamento, al giorno 8 settembre 1939, data della sua partenza per l'Africa Settentrionale.
La maggior parte di queste prime foto furono scattate durante le grandi manovre svolte in Irpinia al termine dell'addestramento basico.















































venerdì 26 agosto 2011

25° Divisione Fanteria Bologna - Sesta Parte

10.09.1942 – Sul fronte della “Bologna”, indicato in codice come Posta Militare 58, si è curiosi di sapere se le mosche della linea inglese sono micidiali come quelle della linea italiana. Tale curiosità viene forzatamente soddisfatta a cura dei Fanti, dei Guastatori e dei paracadutisti tedeschi.

24.09.1942 – Alla fine della mattinata alcuni pezzi grossi intervengono ad una cerimonia presso la “Bologna”. Sono il generale Stumme, comandante l’Armata corazzata, il generale Gloria Comandante del XXI Corpo d’Armata, e il generale paracadutista Ramcke. Stumme, in presenza di una guardia d’onore tedesca, decora solennemente della Croce di Ferro alcuni fanti ed artiglieri della “Bologna”, oltre a due guastatori del XXXI° Battaglione, che si sono distinti durante la battaglia di fine agosto.

20.10.1942 – Lo schieramento dell’Asse ad el-Alamein è così composto:

Armata Corazzata Italo -Tedesca, George Stumme
Deutsches Afrikakorps, Whihelm Ritter von Thoma
- 15a Panzerdivision, G. von Vaerst
8° reggimento panzer, 115° reggimento schutzen
- 21a Panzerdivision, H. von Randow
5° reggimento panzer, 104° reggimento schutzen
- 164a Divisione di Fanteria, K.H. Lungerhausen
Reggimenti panzergrenadier 125-382-433
- 90a Divisione Leggera, T. Graf von Sponek
Rgt mot 155-200, speciale 288, pz.gren 361
- 22a Brigata Paracadutisti H.B. Ramcke
- Divisione “Giovani Fascisti”, I. Di Nisio (a Siwa)
Reggimento Giovani Fascisti

X Corpo d’Armata, Enrico Frattini (ad interim) - Divisione di fanteria “BRESCIA”, B.Brunetti
Reggimenti 19° e 20°
- Divisione di fanteria “PAVIA”, N.Scattaglia
Reggimenti 27° e 28°
- Divisione paracadutisti “FOLGORE”, E. Frattini
Reggimenti parà 186° e 187°
- 9° reggimento bersaglieri

XX Corpo d’Armata, Giuseppe De Stefanis - Divisione motorizzata “TRIESTE”, F.La Ferla
Reggimenti 65° e 66°, un btg carri
- Divisione corazzata “ARIETE”, F. Arena
Reggimento carri 133°, bersaglieri 8°
- Divisione corazzata “LITTORIO”, G.Bitossi
Reggimento carri 133°, bersaglieri 12°

XXI Corpo d’Armata, A. Gloria (ad interim) - Divisione di fanteria “TRENTO”, G. Masina
Reggimenti 61° e 62°
- Divisione di fanteria “BOLOGNA”., A. Gloria
Reggimenti 39° e 40°
- 7° reggimento bersaglieri


23.10.1942 - Nella seconda, e più importante, battaglia di el-Alamein il nemico sottopone le posizioni tenute dalla Divisione a intensi bombardamenti aerei e terrestri e a reiterati attacchi di mezzi corazzati.
Alle 20.40 l'artiglieria inglese con circa mille pezzi da campagna apre il fuoco contro le posizioni italo-tedesche ad El Alamein; un uragano di fuoco si rovescia sulle teste dei nostri soldati.
Inizialmente vengono colpite le posizioni dell'artiglieria poi dopo quindici minuti il fuoco è
diretto contro le posizioni difensive avanzate.
Poco dopo la fanteria nemica si muove per aprire i varchi nei campi minati per il passaggio
dei mezzi corazzati.
Ovunque si accendono furiosi combattimenti che vedono impegnati per primi i battaglioni del 62° Reggimento della divisione “Trento” e quelli del 382° Reggimento tedesco della 164° Infanteriedivision.
Nel settore nord del fronte l'attacco della 9a divisione australiana e della 51a inglese permette una prima penetrazione dei carri della 1a e 10a divisione corazzata all'interno del dispositivo difensivo italo-tedesco. Un pronto contrattacco della “Trento”, da parte del III° Battaglione del 61° Reggimento, appoggiato dai cannoni del I° e III° Gruppo del 46° Reggimento, riesce a bloccare l'offensiva nemica, lasciando i fanti e i carri nemici in mezzo ai campi minati.
Al centro dello schieramento, anche l'attacco della 4a divisione indiana contro la cresta di Ruweisat viene bloccato dai fanti della divisione “Bologna”.

25.10.1942 - A nord e a ovest della “Folgore” vi sono “Brescia”, “Bologna”, Brigata “Ramcke” e “Pavia”. La mattina del 25 ottobre la situazione che si è delineata ad El Alamein vede a nord tre brigate corazzate inglesi che hanno superato i campi minati e si sono attestate davanti alla linea di resistenza, al centro, davanti ai settori della "Bologna" e della "Brescia" le posizioni sono rimaste pressoché inalterate, mentre a sud l'attacco inglese non riesce a praticare alcuna breccia.
26.10.1942 - La 9^ australiana si infiltra a nord nelle linee della 164^ tedesca, mentre la 1^ Sudafricana e la 4^ Indiana si congiungono perforando le linee della “Bologna”.

27.10.1942 – Un poderoso attacco è respinto dalla 5° Compagnia del II° Battaglione del 40° Reggimento Fanteria sostenuta dai cannoni anticarro della 2° Compagnia del IV Battaglione Granatieri e dalle Batterie del 205° Reggimento Artiglieria.

31.10.1942 – Termina la prima fase di questa seconda battaglia di El_Alamein.

02.11.1942 – Nella notte tra 2 e 3 nel Settore Centrale c’è lo spostamento verso ovest, sulla nuova linea di Fuka, della “Trento” a nord e della “Bologna” a nord-est.

03.11.1942 - A sera Rommel ordina, per l’indomani, al XX Corpo di Armata di schierarsi a ovest e sud-ovest della depressione di Deir el-Murra. L’Ariete deve schierarsi tra Deir el-Murra e Bir el-Abd; in contatto a sinistra con la 15^ PzD nel pianoro di Tell el-Mansfra, e a destra con “Trento” e “Bologna” del XXI Corpo di Armata.

04.11.1942 – Il 40° Reggimento è coinvolto nelle tragiche vicende dell’Ariete, della quale ha difeso i fianchi ed il carreggio. Alle ore 14 del 4 novembre’42 i britannici del X. Corpo (2^ Divisione Neozelandese e IV^ Brigata corazzata leggera e VII Brigata corazzata della 7^ Divisione corazzata inglese) travolgono la “Trento” e inseguono la “Bologna” che arretra sul margine ovest di Deir el Beida e, dopo una ulteriore accanita resistenza in cui ha persino formato il quadrato così all’antica, tenta con disperata manovra di sottrarsi alla morsa che sta per chiudersi alle sue spalle. Poi riprende il movimento verso ovest, incalzato dai carri, camminando a piedi, con tutte le armi, senza una goccia d’acqua.

05.11.1942 - Il tentativo non riesce e parte delle unità della Divisione, raggiunte separatamente durante il movimento di ripiegamento, vengono distrutte.
I britannici penetrano nel vuoto lasciato dal XXI° Corpo d’Armata che si sta spostando con ampio giro verso Fuka.
Ma anche la “Bologna” è finita. Nella battaglia grande ha respinto due attacchi di fanterie e carri contro il II° Battaglione del 40° Reggimento del Colonnello Arrigo Dall’Olio.

Fino al pomeriggio alcuni nuclei, resti della “Bologna” e 7° Bersaglieri, riescono ancora a tener testa al nemico, a sud di Abu Aggag, combattendo fino a quando hanno cartucce da sparare. Allora il Colonnello manda due capitani a trattare la resa; essi sono Gianni Giacalone ed Emilio Casalgrandi. Giacalone dice al colonnello inglese: Noi non facciamo più fuoco perché abbiamo esaurito le munizioni. Soltanto per questa ragione. La volontà di combattere l’abbiamo più che mai.
Il Comandante inglese del 1° Battaglione Argyll & Sutherland Highlanders ha scritto che la 25° Divisione “Bologna” ha sostenuto tutto il peso dell’attacco corazzato britannico. I suoi uomini hanno combattuto fino all’ultimo e poi, insieme al resto della Divisione “Trento”, ha cercato di aprirsi una via d’uscita marciando nel deserto senza acqua, cibo e trasporti, prima di cedere esausti e morire di disidratazione.
E poi in un atto finale di sfida simbolica nessuno della Divisione “Bologna” ha alzato le mani per arrendersi.
Il III° Battaglione dell’altro Reggimento, il 39°, comandato dal Maggiore Luigi Corona con aiutante maggiore Francesco Senese, è schierato a difesa diretta di Rommel.
Nel frattempo anche i resti del XX° e del XXI Corpo ripiegano la notte del 5.

06.11.1942 – I resti della Divisione sono a Fuka.

21.11.1942 – I resti di tutto lo schieramento dell’Asse sono a Marsa Matruk.

25.11.1942 - Vengono considerati sciolti per eventi bellici: Comando X° Corpo d’Armata, Divisioni “Pavia”, “Brescia”, “Bologna”, “Trento”, “Folgore”, “Ariete”, “Littorio”.
Alcuni reparti della “Bologna” (Battaglioni I/39, I/40, I Gruppo 205º Artiglieria) sono aggregati al XXI Corpo D’Armata.

26.11.1942 - A causa delle notevoli perdite subite, il 65° Reggimento Fanteria della sopravvissuta Divisione Motorizzata Trieste resta formato da:
- I° Battaglione “Trieste” su 4 Compagnie, costituite con elementi del 65° Reggimento e delle Divisioni “Pavia” e “Brescia”.
- II° Battaglione “Bologna” su 5 Compagnie, costituite con reparti residui della Divisione “Bologna”.

05.12.1942 - Nel pomeriggio si trovano schierati da Marsa Matruh lungo la Pista per Siwa: XXI° Corpo d’Armata, con i resti della “Bologna”, 90° Leggera, Raggruppamento Menton, Gruppo di Combattimento del XX° Corpo d’Armata, DAK, 580° AA. A seguito di ulteriore attacco britannico si arrendono i superstiti del II° Battaglione “Bologna”. ormai privo di munizioni; pochi superstiti si ritirarono in Tunisia dove operano fino al febbraio 1943.

08.12.1942 - Nella località di Es Sultan il 205° Reggimento Artiglieria, a seguito degli eventi bellici, viene disciolto come già avvenuto per la Divisione "Bologna" di cui fa parte.
In 22 mesi di permanenza in Africa Settentrionale, il 205° Reggimento Artiglieria, ha avuto le seguenti perdite:

Caduti accertati: - Ufficiali 7;
- Sottufficiali ed Artiglieri 73;

Feriti: - Ufficiali 28;
- Sottufficiali ed Artiglieri 166;

Dispersi: - Ufficiali 28
- Sottufficiali ed Artiglieri 427


La Divisione “Bologna” non viene mai più ricostituita; solo alcune sue unità come il 40° Reggimento Fanteria sarà in vita dal 1947 al 1991 ed il 205° Reggimento Artiglieria dal 1975 al 1991.

Comandanti 25° Divisione “Bologna”. (1939-1942)
Gen. D. Giuseppe Pafundi
Gen. D. Roberto Lerici
Gen. D. Pietro Maggiani
Gen. D. Mario Marghinotti
Gen. B. Carlo Gotti
Gen. D. Alessandro Gloria
Gen. B. Giorgio Masina

Comandanti 39° Reggimento Fanteria (1934-1942)
Col. Mario Arisio
Col. Felice Gonnella
Col. Mario Russo
Col. Paolo Grimaldi
Col. Giovanni Lorenzoni
Col. Guido Manardi
Col. Gaetano Margini

Comandanti 40° Reggimento Fanteria (1926-1942)
Col. Mario Priore
Col. Mario Marghinotti
Col. Luigi Chiolini
Col. Antonio Gandin
Col. Riccardo Mattioli
Col. Umberto Broccoli
Col. Alberto Vinaj
Col. Giovanni Calvani
Col. Mario Mancini
Ten. Col. Arrigo Dall'Olio


Riferimenti dal sito www.inilossum.com e dal Volume "El Alamein" di Paolo Caccia Dominioni.

mercoledì 6 luglio 2011

Generalmajor Heinrich Kirchheim - Comandante delle Divisioni "Brescia" e "Bologna" in Libia


Heinrich Kirchheim era nato a Gross-Salze nel distretto di Calbe/Saale in Sassonia, il 6 aprile 1882. Entrò nei ranghi dell'esercito il 1° maggio 1989 come "Fahnenjunker" (Allievo Ufficiale) nell'Infanterie-Regiment Prinz Friedrich der Niederlande (2° Westfälisches) Nr.15. Divenne Leutnant (Sottotenente ) nel 1900 e tale rimase per i successivi 10 anni prima di essere promosso "Oberleutnant" (Tenente) il 10 febbraio 1910. Nell'ottobre 1904 venne inviato nella colonia tedesca del' Africa Sudoccidentale (oggi Nabibia) dove pochi mesi prima era scoppiata la ribellione delle tribù ottentotte degli Herero e Nama che il Generalleutnant Lothar von Trotha, il comandante militare della colonia, stava soffocando con estrema brutalità. La rivolta finì all'inizio del 1907 ma Kirchheim rimase nella regione fino al 1914. In questo periodo egli acquisì fama di esperto delle aree tropicali e desertiche.
Ritornato in patria venne assegnato al Magdeburgisches Jäger-Bataillon Nr.4 e divenne comandante di una compagnia allo scoppio della guerra. Venne promosso capitano il 15 settembre 1915 e rimase gravemente ferito pochi giorni dopo sul fronte occidentale. Dopo il ricovero in ospedale ritornò al suo battaglione con il quale rimase fino all'agosto 1916 quando venne nominato comandante dell'Hannoversches Jäger-Bataillon Nr.10 che guidò fino alla fine della guerra. Dopo aver ricevuto nel 1914 la Croce di Ferro di 1° e 2° classe, il 13 ottobre 1918 fu decorato con l'ordine "Pour le Merit", la più alta decorazione prussiana, per aver condotto con successo numerose operazioni sul fronte occidentale, essersi distinto durante le battaglie difensive contro un'ingente massa di nemici tra i fiumi Somme e Oise nei giorni 8 e 9 agosto 1918 ed infine per il suo coraggio durante la battaglia del Canale del Nord intorno a Nesle e Nayon.

Dopo l'armistizio il capitano Kirchheim continuò a combattere nella "guerra dopo la guerra" guidando il suo "Hannoversche Freiwillige Jäger-Bataillon Kirchheim" contro le rivolte comuniste e spartachiste e in Alta Slesia. Più tardi venne assegnato al Ministero della Guerra Prussiano e selezionato per rimanere nei ranghi del Reichsheer di Weimar limitato a sole 100.000 unità, dove assunse il comando di una compagnia del 17° Infanterie Regiment nel gennaio 1921. Rimase in questa posizione fino al 1° aprile 1923 quando fu promosso maggiore e trasferito nella regione di Francoforte dove passò i successivi tre anni nello stato maggiore della 1° Kavallerie-Division. Tra il 1926 e il 1930, comandò un battaglione del 7° (Preuß.) Infanterie-Regiment venendo promosso Oberstleutnant (Tenente Colonnello) il 1° novembre 1928. Il 1° febbraio 1930 fu nominato comandante militare di Glatz e promosso Oberst (Colonnello) il 1° aprile 1931. Questo fu il suo ultimo comando nell'esercito di Weimar poiché si dimise il 31 marzo 1932.
Il colonnello Kirchheim venne richiamato in servizio nel nuovo esercito tedesco il 1° ottobre 1934 come comandante del battaglione di addestramento dell' Infanterie Regiment "Arnsberg". Sei settimane più tardi fu nominato comandante militare della zona di Colonia (Wehrbezirkskommandos Koeln) che era parte dell'area demilitarizzata del Rhineland, posizione che mantenne fino a quando la Germania non rioccupò l'area. Tra il 1938 e il 1939 fu nominato comandante di una zona militare a Vienna. Il 27 agosto 1939 venne promosso Generalmajor e il 1° ottobre 1939 assunse il comando dell'Infanterie Regiment 276 per passare due mesi dopo a quello della 169° Infanterie-Division posta in posizione sul confine occidentale vicino a Offenbach. La divisione rimase in riserva all'inizio della campagna di Francia e successivamente come forza di occupazione a Lothringen in Lorena fino al febbraio 1941.

L'OKH (Oberkommando des Heeres - Alto Comando dell'Esercito), che lo considerava un esperto della guerra tropicale, lo inviò in Africa Settentrionale come capo della "Sonderstabes Libyen" (Comando Speciale Libia). Questa unità, costituita da ufficiali con esperienza militare in Africa prima e durante la prima guerra mondiale, doveva studiare le diverse condizioni nel Nord Africa. Qui Kirchheim incontrò Erwin Rommel per la prima volta. Rommel arrivato da poco come Comandante Generale dell'Afrikakorps, sciolse subito l'unità preferendo utilizzare i suoi membri come rinforzi nelle unità combattenti italiane sotto il suo comando (Divisioni "Brescia" e "Bologna"). Durante la prima offensiva in Cirenaica (31 marzo - 12 aprile 1941), Kirchheim e i suoi uomini ebbero un ruolo decisivo nella cattura di Bengasi (4 aprile), ma Rommel si dichiarò insoddisfatto della rapidità della loro azione. Successivamente Kirchheim divise il suo gruppo in due colonne: quella a nord, composta da un battaglione di fanteria e uno di artiglieria della 27° Divisione Brescia e da un battaglione della 25° Divisione Bologna, guidata da Kirchheim, continuò ad avanzare lungo la via Balbia per catturare le retroguardie australiane. L'Aufklärungs-Abteilung 3, guidato dall'Obrestleutnant Irnfried Freiherr von Wechmar, si diresse ad est e attraversò il deserto a sud delle colline di Jebel el Akdar verso Mechilli. Assicurato il possesso del nord della Cirenaica, la colonna italiana di Kirchheim si unì all' MG-Bataillon 8 comandato dall'Oberstleutnant Gustav Ponath a Derna l'8 aprile. Rommel decise di impiegare successivamente le forze di Kirchheim per attaccare la fortezza di Tobruk, tenuta dagli australiani. Rommel era comunque poco soddisfatto dell'azione di Kirchheim, sebbene questi fosse rimasto al suo posto pur essendo stato ferito in combattimento, ma ancor meno soddisfatto di quella del Generalleutnant Johannes Streich, comandante della 5° leichte Division. Il 30 aprile lo mise al comando di un Kampfgruppe costituito dal grosso delle forze di Streich, da quelle italiane delle divisioni Brescia e Bologna, dagli MG-Bataillon 2 e 8 e da altre unità di supporto, per condurre un attacco contro Ras el Madauer, il punto più alto del perimetro difensivo di Tobruk. Malgrado questo successo il tentativo di Rommel di prendere Tobruk fallì al prezzo di circa 1400 soldati tedeschi e italiani, morti, feriti o dispersi. La battaglia terminò il 5 maggio. Sebbene Kirchheim avesse rimpiazzato Streich al comando della 5.leichte Division, poté mantenerlo solo fino all'arrivo del comandante designato, General von Ravenstein, il 31 maggio. Rommel decorò personalmente Kirchheim con la Ritterkreuz e poi lo rispedì in Germania "sul suo cammello".

Essere stato "tagliato" da Rommel non costituì un danno per Kirchheim, protetto dal capo di stato maggiore Franz Halder che lo rimise a capo della "Sonderstabes Tropen" più tardi diventata "Sonderstabes C". Venne promosso Generalleutnant il 1° luglio 1942 e fu un osservatore dell'OKH senza più alcuna influenza sulle vicende militari del Nord Africa.
Alla fine del 1944 Kirchheim ebbe l'opportunità di vendicarsi di Rommel quando fu nominato membro della "Corte d'Onore" che doveva investigare sui militari sospettati di aver partecipato all'attentato ad Hitler del 20 luglio 1944, ma non lo fece. Tra coloro che furono condotti davanti alla corte c'era il Generalleutnant Dr. Hans Speidel, capo di stato maggiore di Rommel in Normandia. I tribunali civili nazisti non potevano giudicare dei militari a meno che questi non fossero stati espulsi dalle forze armate. Egli votò affinché Speidel venisse messo a riposo anziché espulso e questo gli salvò la vita perché, pur essendo colpevole, non poté essere giudicato dalla "Corte del Popolo" del giudice Roland Freisler che indubbiamente lo avrebbe condannato all'impiccagione. Speidel rimase in carcere fino alla fine della guerra e morì nel 1984. Nell'ottobre 1944, pur continuando a presenziare alle udienze della Corte, venne nominato Ispettore delle Forze di Riserva a Berlino, carica che mantenne fino al 1°aprile 1945 quando fu posto nella Riserva del Fuehrer. A questo punto lasciò immediatamente la capitale del Reich dirigendosi verso occidente dove si arrese agli anglo-americani il 12 aprile. Passò gran parte della prigionia nell'Island far Special Camp 11 e venne rilasciato nell'ottobre del 1947. Si ritirò a vita privata a Luedenscheid dove morì il 14 dicembre 1973.

Per gentile concessione del sito: www.mymilitaria.it/

lunedì 4 luglio 2011

25° Divisione Fanteria Bologna - Quinta Parte

18.01.1942 – Persa la Cirenaica ed asserragliati dietro la linea di difesa el-Aghelia/Oasi di Marada, il Governo italiano decide di riorganizzare le divisioni che, non potendo diventare motorizzate per la penuria di automezzi, vengono completate solo negli organici.
Questo processo durerà quasi tutto il primo semestre 1942 e non sarà mai portato completamente a termine.
Le Divisioni “Bologna”, “Brescia”, “Pavia”, “Sabratha” e “Trento” vengono così riordinate secondo la nuova struttura della “Divisione di fanteria tipo A.S. 42”.
I Battaglioni dei Reggimenti di Fanteria vengono riportati a 6; ma viene ridotto al minimo il personale per diminuirne il peso logistico. Viene decentrato l’armamento anticarro e potenziato di un Gruppo il Reggimento di Artiglieria divisionale che, come si nota dal seguente prospetto, ora si attesta su 5 Gruppi, di cui 1 con impiego specifico c.c. e c.a., su 3 Batterie ciascuno, più 2 Batterie da 20mm di 8 pezzi ciascuna.

25° Divisione Fanteria Motorizzata "Bologna"
205° Reggimento Artiglieria
- I° Gruppo da 100/17 (12 x 100/17)
- II° Gruppo da 100/17 (12 x 100/17)
- III° Gruppo da 75/27 (12 x 75/27-11)
- IV° Gruppo da 75/27 (12 x 75/27)
- V° Gruppo Contraereo e Controcarri (? X ?) [Non presente]
- 437° (?) Batteria da 20/65 (8 x 20/65)
-? Batteria da 20/65 (8 x 20/65)
- Unità anti-carro (10 x 77/28) [inviato da difese Tripoli]

Aggregati:
- CCXCI Gruppo (12 x 77/28) G.a.F. (Guardia alla Frontiera)

21.01.1942 – Rommel attacca ad El-Agheila e riprende l’iniziativa che nel volgere di pochi mesi lo porterà alla riconquista di tutta la Cirenaica, compresa Tobruch, e poi ad El-Alamein alle porte di Alessandria.

4.02.1942 - Il X Corpo di Armata, con “Brescia” e “Bologna”, resta di guarnigione a el-Agheila.

13.02.1942 – Parte della “Bologna” si trasferisce a ovest di Marsa el-Brega.

31.03.1942 - Ancora alla fine di marzo 1943 la forza effettiva della Divisione “Bologna” è di solo 2900 uomini suddivisi in 4 battaglioni di fanteria e 3 Gruppi di Artiglieria.

02.04.1942 - Mussolini e Hitler a Salisburgo esaminano la situazione militare sui vari fronti di guerra. Particolare attenzione è dedicata agli avvenimenti in Libia e nel Mediterraneo. E’ ventilata la possibilità di procedere all'attacco di Malta, per eliminare definitivamente quel pericoloso cuneo nemico nello schieramento italo-tedesco. A questo scopo viene anche approntato un piano dettagliato di operazioni che però non è mai messo in esecuzione.

22.04.1942 – Riorganizzazione di tutto lo schieramento in nord Africa. Viene creato l’Armeegruppe, o Gruppo di Armata comandato dal Generale Erwin Rommel, da cui dipende il Panzerarmee o Armata Corazzata “Afrika” comandata dal generale Cruwell.
Da quest’ultimo dipendono, ma ancora in riserva nelle retrovie, le Divisioni 25° “Bologna”, 60° “Sabratha” e “90° Leggera”.

26.05.1942 - Le nostre truppe iniziano l'attacco delle posizioni fortificate britanniche di fronte a Tobruch. Il centro del dispositivo avversario è Bir Racheim, tenuta da un gruppo speciale della Legione Straniera francese e da una brigata indiana. La lotta è furibonda. Gli inglesi, i francesi e gli indiani sono ben fortificati, hanno l'appoggio di grossi nuclei blindati e la cooperazione dei caccia bombardieri. I nostri guastatori, con assalti incessanti, intaccano il dispositivo nemico. La lotta è lunga, accanita ed incerta. Ma, finalmente, nei primi giorni di giugno, la vittoria si delinea, per una brillante azione dell'Ariete e dei panzer tedeschi.

10.06.1942 - Bir Hacheirn cade. Gli inglesi, vista completamente scoperta la loro ala sinistra, tentano il tutto per tutto con un contrattacco in massa dei loro carri armati. E' la mossa che Rommel attende con certosina pazienza da più di una settimana. Ha preparato, infatti, un vero e proprio agguato in grande stile con i suoi semoventi e i britannici vi restano invischiati.

16.06.1942 - Mentre il gruppo corazzato inizia l'inseguimento delle residue forze nemiche verso la Ridotta Capuzzo e il confine egiziano, i corpi d'armata italiani procedono al nuovo assedio della piazzaforte. Durerà soltanto cinque giorni.

20.06.1942 - Rommel lascia sul confine egiziano una divisione leggera di copertura e torna con le sue forze corazzate, fra le quali c'è la magnifica “Ariete”, verso Tobruch per partecipare all'investimento della fortezza. Il contributo è decisivo. Dopo una giornata di martellamento da terra e dal cielo, il presidio inglese capitola.

21.06.1942 – Conquistata Tobruch il Gruppo di Armata Corazzato avanza verso Gasr el-Arid sulla Trigh Capuzzo. Restano a Tobruch il battaglione “San Marco” e il II° Battaglione del 40° Reggimento della “Bologna”., a el-Adem il II° Battaglione del 19° Reggimento della “Brescia”.

23.06.1942 - L'offensiva riprende verso Sidi el Barrani. I combattimenti di frontiera sono brevi e si concludono con la precipitosa ritirata delle forze dì copertura britanniche. Ormai, dopo poche ore di combattimento, le località di frontiera, consacrate dall'eroismo italiano e tedesco negli eroici anche se sfortunati combattimenti del 1940 e del 1941, tornano saldamente nelle nostre mani. In breve diventano lontana retrovia.

25.06.1942 - Sidi el Barrani, che nel 1940 ha segnato il punto massimo della nostra penetrazione, dopo la prima offensiva di Graziani, viene raggiunta e superata. Il giorno dopo si decide di insistere nello sforzo e di superare Marsa Matruh. Se mai, ove fosse necessario per la deficienza dei rifornimenti, ci si fermerà alla stretta fra il Golfo degli Arabi e le depressione di El Quattara per poi procedere, una volta ottenuti i necessari mezzi, verso Alessandria e il Nilo.

29.06.1942 - Le truppe dell'Asse raggiungono Marsa Matruh. Il campo trincerato britannico dopo una breve resistenza si arrende lasciando nelle nostre mani cinquemila prigionieri e un imponente bottino in armi, munizioni e viveri. E' una grande giornata, per l'Italia; l'opinione pubblica comincia a credere che siano lecite le più rosee speranze.

10.7.1942 – Tra le truppe fresche italiane, destinate all’avanzata in Egitto, si annovera anche la “Bologna”, comandata dal Generale Alessandro Gloria, che sta facendo a piedi il percorso; si ricorda che essa è partita da Ain el Gazala, distante 700km.
Così continua Paolo Caccia Dominioni nel suo “Alamein”.
Settecento chilometri nell’incandescenza del luglio desertico sopra gambe indolenzite che ignorano il ricupero di una notte riposante, nel tormento della dissenteria e delle piaghe tropicali che l’estate 1942 vede assai rincrudite rispetto alle due precedenti, senza l’aurea di vittoria che regnava alla fine di giugno. Che cosa avvenga davanti, nella misteriosa Alamein dove non aveva ancora combattuto, il fante lo intuisce anche troppo. E’ intanto cammina cammina, supera i posti noti dove ha combattuto, fino a Bardia dove la Divisione è passata in rivista da Mussolini, ancora presente in Africa nell’attesa impaziente del trionfo. La cordialità dell’incontro è discussa. La marcia a piedi della “Bologna”, nel tempo che vede ruote e motori utilizzati nelle più modeste attività e sopra le più brevi distanze, ha un sapore di maledizione biblica.

15.7.1942 – A metà luglio i primi elementi della Divisione “Bologna” entrano in territorio egiziano per essere schierati, come elemento di rinforzo, a sud-ovest di el-Alamein nella zona di el-Mireir, dove gli italo-tedeschi sono in difficoltà.

18.07.1942 - Giungono al fronte tre Gruppi di Artiglieria della “Bologna” che vengono schierati sulla destra della “Trento”. Questi reparti si trovano così coinvolti nella prima battaglia di el-Alamein, o battaglia di Luglio, iniziata il 1 luglio. Il grosso della Divisione “Bologna” è ancora in marcia a piedi proveniente da Ain el-Gazala.

27.07.1942 – Termina la prima battaglia di el-Alamein.

01.08.1942 – Il XXI° Corpo d’Armata del Generale Enea Navarini, con comando a Sidi Abdel Rahman sulla costa, è schierato nel settore centrale del fronte, da el-Mreir a Bab el-Quattara a Qaret a Abd.
La “Bologna”, che ora dipende nuovamente da questo Corpo, ha solo 4.800 uomini e per giungere al suo settore di schieramento si percorre la seguente strada.
Dalla litoranea, si volta a sud in direzione dell’Oasi di Siwa imboccando la Pista Bianca detta anche “Della Palificata” dagli italiani e “Rolbbahn” dai tedeschi. Dopo otto chilometri si lascia la “Palificata” e se ne percorrono altri diciassette su terreno discreto. Poi si prosegue sul ciglione di un grande avvallamento con fondo spaventoso, irto di pietroni acuminati. Dopo qualche chilometro si scende nella depressione, che si chiama Deir el Qatani, ed infine, seguendo i cartelli indicatori, si giunge presso la Divisione “Bologna”.
Frammisti alla “Bologna” ci sono i Battaglioni I° e II° della Brigata Paracadutisti Ramcke. Questa Brigata tedesca prende questo nome perché comandata dal General Hermann-Bernhard Ramcke ed è costituita dal I.:I./FJ Regiment 2 (Major Kroh) e dal II.: I/FJ Regiment 3 (Major Von der Heydte).

21.08.1942 – Insieme italiani e tedeschi ricevono colpi dall’artiglieria britannica, specialmente la sul cocuzzolo osservatorio chiamato “Formica” dagli italiani e “Ammeise” dai parà tedeschi. Qui alloggia pure il Capitano Bientinesi comandante del I° Battaglione del 40° Fanteria. Da questo cocuzzolo si vede tutto il fronte, da nord a sud.
Nella notte ancora intenso bombardamento d’artiglieria sulla linea della “Bologna”; purtroppo perdite nel 205° Artiglieria.

22.08.1942 – Frammista alla “Bologna” si inserisce una Compagnia del XXXI° Battaglione Guastatori comandato dal maggiore Paolo Caccia Dominioni conte di Sillavengo.
Una seconda compagnia dei Guastatori si schiera con la “Trento” ed una terza resta di riserva dietro la linea del fronte.

26.08.1942 – Fino alle tre del mattino intenso tiro di proiettili da 88 sulle linee della “Bologna”. I capisaldi ne sono sconvolti.

28.08.1942 – Il generale Gloria ed il capitano Petoello, in ricognizione presso gli avamposti del III/39° Fanteria sono sorpresi all’alba da tiro di 88 molto preciso e costretti all’immobilità per qualche ora. Attorno a loro numerosi morti e feriti.
Sempre della “Bologna” ricordiamo pure il Tenente Colonnello Ceschi, il Maggiore Peca, i Capitani Roberti e Astolfi, i tenenti Fabiani, Roncelli, Botta, Gregorich e Cardone.
Nello stesso giorno arriva in linea il nuovo comandante del 40° Fanteria, Tenente Colonnello, e Grande Mutilato, Arrigo Dall’Oglio.
Egli trascina una gamba tenuta assieme da un complicato apparecchio metallico; ha un braccio quasi inservibile e rigido; una tremenda cicatrice gli sfigura il viso ed un monocolo nero nasconde l’orbita vuota.

29.08.194 - Operazione Caballo, o battaglia di Alam Halfa o, anche detta, Corsa dei sei giorni. Il piano, basato sulla sorpresa, consiste nel dare una grande zampata da destra a sinistra, avvolgere lo schieramento inglese, buttarlo a mare, distruggere materiale e catturare gente. Poi, se tutto andrà bene, si punterà verso il Nilo.
E’ l’ultimo tentativo di un Rommel, ormai sfiduciato, di sfondare il fronte e raggiungere il Delta del Nilo ed il Canale di Suez.
Il piano prevede una suddivisione delle forze italo-tedesche in colonne, ciascuna con un proprio obiettivo, così composte:
- Colonna A - Gruppo Bismarck (21° PzD e 164° Div) su Alessandria
- Colonna A1 - XXI Corpo d’Armata. (“Trento”, “Bologna”, 7° Reggimento Bersaglieri, IV Batt.Granatieri c.c., 8° Raggr. Artiglieria, XXXI Batt. Guastatori Genio, LXV Batt, Collegamenti., XXVII Batt. Artieri) di supporto su Alessandria.
- Colonna B – Gruppo Afrikakorps (15° PzD, 90° Div. Leggera) su Cairo.
- Colonna C – XX° Corpo d’Armata (Divisioni “Ariete”, “Littorio”, “Trieste”) di supporto sul fianco meridionale.

30.08.1942 – In mattinata l’Ospedale da campo 96 della “Bologna” viene mitragliato da un Hurricane in picchiata e tra i morti c’è anche il tenente Sbiroli del 40° Fanteria.
E’ Domenica ed il cappellano della Divisione celebra Messa sotto l’ormai famoso costoncino che sorge nella depressione a Deir el Qatani.
Ma poi inizia la battaglia e la Divisione attua un attacco diversivo verso est, nel settore centrale di Ruweisat a sud di el Alamein. Tre colonne, composte da truppe della “Bologna”, del XXXI° Guastatori e da paracadutisti tedeschi del Battaglione Von der Heydte, si dirigono al costone Ruweisat:
- La colonna d’attacco principale muove sul Ruweisat, composta dalle tre Compagnie di von der Heydte e da due Plotoni della 1° Compagnia del XXXI Guastatori.
- Il Plotone Guastatori del Sergente Rametta con metà della 1° Compagnia (Capitano Sgaiattolini) del I°/40° si dirige verso la Conca degli Africani partendo dall’Osservatorio Fortuna.
- La terza colonna con von der Heydte ed altre unità del XXXI Guastatori avanza sulla dorsale del costone.


05.09.1942 - Dopo la iniziale avanzata l’azione viene arrestata poiché le colonne corazzate dell’Asse non hanno raggiunto lo schieramento previsto oltre il grande campo minato. In questa ultima giornata le batterie del II°/205° Artiglieria “Bologna” inchiodano sotto quota 62 del Ruweisat una Compagnia neozelandese che tenta di sorprendere i paracadutisti di von der Heydte.
06.09.1942 – Termina completamente la battaglia di Alam Halfa.


Riferimenti dal sito www.inilossum.com e dal Volume "El Alamein" di Paolo Caccia Dominioni.

domenica 26 giugno 2011

Piastrina di Riconoscimento


Tra i ricordi di Famiglia conservo con amore la piastrina di riconoscimento appartenuta a mio Padre e da lui indossata dal marzo 1939 al settembre 1943.
Questa piastrina, fornita di catenina, veniva portata al collo e serviva a riconoscere il militare nell'eventualità di gravi incidenti, ferite o eventuale morte.

Sulla stessa erano stampigliati i seguenti codici:
- Il numero di matricola del militare; in questo caso il numero "1408".
- Il numero del distretto militare, tra parentesi; in questo caso il il numero "103" che corrispondeva al Distretto di Aversa che all'epoca comprendeva il Comune di Pozzuoli.
- Il codice della religione professata; in questo caso la "C" che sta per "Cattolico", utile per eventuali funzioni religiose alle salme.
- Il cognome ed il nome del militare; in questo caso "Peluso Carmine".
- Il nome del genitore; in questo caso "di" (che significa ancora vivo) "Giuseppe".
- Il cognone ed il nome della genitrice; in questo caso "Montanile Maria".
- L'anno di nascita del militare; in questo caso "Classe 1918".
- Il Comune di nascita; in questo caso "Pozzuoli".
- La provincia di appartenenza; in questo caso tra parentesi "Napoli"

Giuseppe Peluso

sabato 18 giugno 2011

Assedio a Tobruk - Siege of Tobruk







Dal Diario Fotografico di mio Padre riporto alcune pagine che mostrano l'arrivo dei fanti della Divisione "Bologna" nei dintorni di Tobruk.
Lo scavo delle trincee, due pagine del diario scritto durante l'assedio, e poi l'attesa per il previsto attacco alla fortezza che però fu preceduto dall'Operazione "Crusader".

Photo Diary by my Father are a few pages that show the arrival of the infantry division of the "Bologna" in the vicinity of Tobruk.
The excavation of trenches, two pages of the diary written during the siege, and then waiting for the planned attack on the fortress, but was preceded by Operation "Crusader".

Giuseppe Peluso