lunedì 15 luglio 2013

Tobruch - Diario da una buca - 22° Giorno



Mercoledì 22/10 – 1941 – XIX

 

Il sole tramonta in un limbo di sfumate luci vermiglie sullo sfondo coriaceo della distesa Marmarica.
 
Le opposte artiglierie si scambiano gli ultimi fragorosi saluti della giornata.
Si accendono i gemmati lumi della notte e, per le vie stellari, si lanciano in opposte direzioni i bolidi rombanti.
Puntate ad est, dal suono ampio e squillante.
Tonfi di bombe sulla città assediata.
Bianchi lampeggi delle granate, sciabolate di riflettori da terra, e lampioncini appesi al drappo azzurro dall’alto.
Parabole graziose e pittoresche, anelanti fontane di luce dei proiettili traccianti.
Nell’ampia cerchia che fronteggia il vallo degli assediati, fra gli uadi e le dune sabbiose, affacciato ai margini dei ciglioni aggrottati, aggrappato alle quote vittoriose e bruciacchiate, veglia il fante paziente e tenace, accanto alla sua arma.
Il fante che balzerà ardito e vibrante quando Dio vorrà che la veglia d’armi sia compiuta.
Vigila il fante, uscito dalle buche che hanno offerto il duro giaciglio ed il fragile riposo nell’afosa giornata, quando il sibilo del vento si trascina il codazzo della polvere nella scia infuocata.
Le pupille fisse oltre il reticolato, sogna il fante incantato.
Sognano i cuori ed aspettano il dì beato.
Balzeranno allora nuovi paladini, sotto il rovente arco di fuoco, i fanti d’Italia, per afferrare alla gola il pestifero mostro britannico.
Libera dalle catene sorgerà luminosa e spiccherà il gran volo la Vittoria Africana.
 
Caporal Maggiore Carmine Peluso