venerdì 26 agosto 2011

25° Divisione Fanteria Bologna - Sesta Parte

10.09.1942 – Sul fronte della “Bologna”, indicato in codice come Posta Militare 58, si è curiosi di sapere se le mosche della linea inglese sono micidiali come quelle della linea italiana. Tale curiosità viene forzatamente soddisfatta a cura dei Fanti, dei Guastatori e dei paracadutisti tedeschi.

24.09.1942 – Alla fine della mattinata alcuni pezzi grossi intervengono ad una cerimonia presso la “Bologna”. Sono il generale Stumme, comandante l’Armata corazzata, il generale Gloria Comandante del XXI Corpo d’Armata, e il generale paracadutista Ramcke. Stumme, in presenza di una guardia d’onore tedesca, decora solennemente della Croce di Ferro alcuni fanti ed artiglieri della “Bologna”, oltre a due guastatori del XXXI° Battaglione, che si sono distinti durante la battaglia di fine agosto.

20.10.1942 – Lo schieramento dell’Asse ad el-Alamein è così composto:

Armata Corazzata Italo -Tedesca, George Stumme
Deutsches Afrikakorps, Whihelm Ritter von Thoma
- 15a Panzerdivision, G. von Vaerst
8° reggimento panzer, 115° reggimento schutzen
- 21a Panzerdivision, H. von Randow
5° reggimento panzer, 104° reggimento schutzen
- 164a Divisione di Fanteria, K.H. Lungerhausen
Reggimenti panzergrenadier 125-382-433
- 90a Divisione Leggera, T. Graf von Sponek
Rgt mot 155-200, speciale 288, pz.gren 361
- 22a Brigata Paracadutisti H.B. Ramcke
- Divisione “Giovani Fascisti”, I. Di Nisio (a Siwa)
Reggimento Giovani Fascisti

X Corpo d’Armata, Enrico Frattini (ad interim) - Divisione di fanteria “BRESCIA”, B.Brunetti
Reggimenti 19° e 20°
- Divisione di fanteria “PAVIA”, N.Scattaglia
Reggimenti 27° e 28°
- Divisione paracadutisti “FOLGORE”, E. Frattini
Reggimenti parà 186° e 187°
- 9° reggimento bersaglieri

XX Corpo d’Armata, Giuseppe De Stefanis - Divisione motorizzata “TRIESTE”, F.La Ferla
Reggimenti 65° e 66°, un btg carri
- Divisione corazzata “ARIETE”, F. Arena
Reggimento carri 133°, bersaglieri 8°
- Divisione corazzata “LITTORIO”, G.Bitossi
Reggimento carri 133°, bersaglieri 12°

XXI Corpo d’Armata, A. Gloria (ad interim) - Divisione di fanteria “TRENTO”, G. Masina
Reggimenti 61° e 62°
- Divisione di fanteria “BOLOGNA”., A. Gloria
Reggimenti 39° e 40°
- 7° reggimento bersaglieri


23.10.1942 - Nella seconda, e più importante, battaglia di el-Alamein il nemico sottopone le posizioni tenute dalla Divisione a intensi bombardamenti aerei e terrestri e a reiterati attacchi di mezzi corazzati.
Alle 20.40 l'artiglieria inglese con circa mille pezzi da campagna apre il fuoco contro le posizioni italo-tedesche ad El Alamein; un uragano di fuoco si rovescia sulle teste dei nostri soldati.
Inizialmente vengono colpite le posizioni dell'artiglieria poi dopo quindici minuti il fuoco è
diretto contro le posizioni difensive avanzate.
Poco dopo la fanteria nemica si muove per aprire i varchi nei campi minati per il passaggio
dei mezzi corazzati.
Ovunque si accendono furiosi combattimenti che vedono impegnati per primi i battaglioni del 62° Reggimento della divisione “Trento” e quelli del 382° Reggimento tedesco della 164° Infanteriedivision.
Nel settore nord del fronte l'attacco della 9a divisione australiana e della 51a inglese permette una prima penetrazione dei carri della 1a e 10a divisione corazzata all'interno del dispositivo difensivo italo-tedesco. Un pronto contrattacco della “Trento”, da parte del III° Battaglione del 61° Reggimento, appoggiato dai cannoni del I° e III° Gruppo del 46° Reggimento, riesce a bloccare l'offensiva nemica, lasciando i fanti e i carri nemici in mezzo ai campi minati.
Al centro dello schieramento, anche l'attacco della 4a divisione indiana contro la cresta di Ruweisat viene bloccato dai fanti della divisione “Bologna”.

25.10.1942 - A nord e a ovest della “Folgore” vi sono “Brescia”, “Bologna”, Brigata “Ramcke” e “Pavia”. La mattina del 25 ottobre la situazione che si è delineata ad El Alamein vede a nord tre brigate corazzate inglesi che hanno superato i campi minati e si sono attestate davanti alla linea di resistenza, al centro, davanti ai settori della "Bologna" e della "Brescia" le posizioni sono rimaste pressoché inalterate, mentre a sud l'attacco inglese non riesce a praticare alcuna breccia.
26.10.1942 - La 9^ australiana si infiltra a nord nelle linee della 164^ tedesca, mentre la 1^ Sudafricana e la 4^ Indiana si congiungono perforando le linee della “Bologna”.

27.10.1942 – Un poderoso attacco è respinto dalla 5° Compagnia del II° Battaglione del 40° Reggimento Fanteria sostenuta dai cannoni anticarro della 2° Compagnia del IV Battaglione Granatieri e dalle Batterie del 205° Reggimento Artiglieria.

31.10.1942 – Termina la prima fase di questa seconda battaglia di El_Alamein.

02.11.1942 – Nella notte tra 2 e 3 nel Settore Centrale c’è lo spostamento verso ovest, sulla nuova linea di Fuka, della “Trento” a nord e della “Bologna” a nord-est.

03.11.1942 - A sera Rommel ordina, per l’indomani, al XX Corpo di Armata di schierarsi a ovest e sud-ovest della depressione di Deir el-Murra. L’Ariete deve schierarsi tra Deir el-Murra e Bir el-Abd; in contatto a sinistra con la 15^ PzD nel pianoro di Tell el-Mansfra, e a destra con “Trento” e “Bologna” del XXI Corpo di Armata.

04.11.1942 – Il 40° Reggimento è coinvolto nelle tragiche vicende dell’Ariete, della quale ha difeso i fianchi ed il carreggio. Alle ore 14 del 4 novembre’42 i britannici del X. Corpo (2^ Divisione Neozelandese e IV^ Brigata corazzata leggera e VII Brigata corazzata della 7^ Divisione corazzata inglese) travolgono la “Trento” e inseguono la “Bologna” che arretra sul margine ovest di Deir el Beida e, dopo una ulteriore accanita resistenza in cui ha persino formato il quadrato così all’antica, tenta con disperata manovra di sottrarsi alla morsa che sta per chiudersi alle sue spalle. Poi riprende il movimento verso ovest, incalzato dai carri, camminando a piedi, con tutte le armi, senza una goccia d’acqua.

05.11.1942 - Il tentativo non riesce e parte delle unità della Divisione, raggiunte separatamente durante il movimento di ripiegamento, vengono distrutte.
I britannici penetrano nel vuoto lasciato dal XXI° Corpo d’Armata che si sta spostando con ampio giro verso Fuka.
Ma anche la “Bologna” è finita. Nella battaglia grande ha respinto due attacchi di fanterie e carri contro il II° Battaglione del 40° Reggimento del Colonnello Arrigo Dall’Olio.

Fino al pomeriggio alcuni nuclei, resti della “Bologna” e 7° Bersaglieri, riescono ancora a tener testa al nemico, a sud di Abu Aggag, combattendo fino a quando hanno cartucce da sparare. Allora il Colonnello manda due capitani a trattare la resa; essi sono Gianni Giacalone ed Emilio Casalgrandi. Giacalone dice al colonnello inglese: Noi non facciamo più fuoco perché abbiamo esaurito le munizioni. Soltanto per questa ragione. La volontà di combattere l’abbiamo più che mai.
Il Comandante inglese del 1° Battaglione Argyll & Sutherland Highlanders ha scritto che la 25° Divisione “Bologna” ha sostenuto tutto il peso dell’attacco corazzato britannico. I suoi uomini hanno combattuto fino all’ultimo e poi, insieme al resto della Divisione “Trento”, ha cercato di aprirsi una via d’uscita marciando nel deserto senza acqua, cibo e trasporti, prima di cedere esausti e morire di disidratazione.
E poi in un atto finale di sfida simbolica nessuno della Divisione “Bologna” ha alzato le mani per arrendersi.
Il III° Battaglione dell’altro Reggimento, il 39°, comandato dal Maggiore Luigi Corona con aiutante maggiore Francesco Senese, è schierato a difesa diretta di Rommel.
Nel frattempo anche i resti del XX° e del XXI Corpo ripiegano la notte del 5.

06.11.1942 – I resti della Divisione sono a Fuka.

21.11.1942 – I resti di tutto lo schieramento dell’Asse sono a Marsa Matruk.

25.11.1942 - Vengono considerati sciolti per eventi bellici: Comando X° Corpo d’Armata, Divisioni “Pavia”, “Brescia”, “Bologna”, “Trento”, “Folgore”, “Ariete”, “Littorio”.
Alcuni reparti della “Bologna” (Battaglioni I/39, I/40, I Gruppo 205º Artiglieria) sono aggregati al XXI Corpo D’Armata.

26.11.1942 - A causa delle notevoli perdite subite, il 65° Reggimento Fanteria della sopravvissuta Divisione Motorizzata Trieste resta formato da:
- I° Battaglione “Trieste” su 4 Compagnie, costituite con elementi del 65° Reggimento e delle Divisioni “Pavia” e “Brescia”.
- II° Battaglione “Bologna” su 5 Compagnie, costituite con reparti residui della Divisione “Bologna”.

05.12.1942 - Nel pomeriggio si trovano schierati da Marsa Matruh lungo la Pista per Siwa: XXI° Corpo d’Armata, con i resti della “Bologna”, 90° Leggera, Raggruppamento Menton, Gruppo di Combattimento del XX° Corpo d’Armata, DAK, 580° AA. A seguito di ulteriore attacco britannico si arrendono i superstiti del II° Battaglione “Bologna”. ormai privo di munizioni; pochi superstiti si ritirarono in Tunisia dove operano fino al febbraio 1943.

08.12.1942 - Nella località di Es Sultan il 205° Reggimento Artiglieria, a seguito degli eventi bellici, viene disciolto come già avvenuto per la Divisione "Bologna" di cui fa parte.
In 22 mesi di permanenza in Africa Settentrionale, il 205° Reggimento Artiglieria, ha avuto le seguenti perdite:

Caduti accertati: - Ufficiali 7;
- Sottufficiali ed Artiglieri 73;

Feriti: - Ufficiali 28;
- Sottufficiali ed Artiglieri 166;

Dispersi: - Ufficiali 28
- Sottufficiali ed Artiglieri 427


La Divisione “Bologna” non viene mai più ricostituita; solo alcune sue unità come il 40° Reggimento Fanteria sarà in vita dal 1947 al 1991 ed il 205° Reggimento Artiglieria dal 1975 al 1991.

Comandanti 25° Divisione “Bologna”. (1939-1942)
Gen. D. Giuseppe Pafundi
Gen. D. Roberto Lerici
Gen. D. Pietro Maggiani
Gen. D. Mario Marghinotti
Gen. B. Carlo Gotti
Gen. D. Alessandro Gloria
Gen. B. Giorgio Masina

Comandanti 39° Reggimento Fanteria (1934-1942)
Col. Mario Arisio
Col. Felice Gonnella
Col. Mario Russo
Col. Paolo Grimaldi
Col. Giovanni Lorenzoni
Col. Guido Manardi
Col. Gaetano Margini

Comandanti 40° Reggimento Fanteria (1926-1942)
Col. Mario Priore
Col. Mario Marghinotti
Col. Luigi Chiolini
Col. Antonio Gandin
Col. Riccardo Mattioli
Col. Umberto Broccoli
Col. Alberto Vinaj
Col. Giovanni Calvani
Col. Mario Mancini
Ten. Col. Arrigo Dall'Olio


Riferimenti dal sito www.inilossum.com e dal Volume "El Alamein" di Paolo Caccia Dominioni.